Convegno Autorità Portuale"Il futuro della Città va in porto"

Si svolgerà domani, alla presenza di un parterre di alta caratura tecnica e politica, la tavola rotonda "Il futuro della Città va in porto", organizza

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Si svolgerà domani, alla presenza di un parterre di alta caratura tecnica e politica, la tavola rotonda “Il futuro della Città va in porto”, organizzato dall’Autorità Portuale di Manfredonia per presentare l’atteso “Piano di sviluppo del Porto di Manfredonia, Linee guida per la  redazione del Piano regolatore portuale”, un attento studio del contesto, delle infrastrutture portuali e del territorio di  riferimento, nonchè la definizione degli obiettivi di crescita del sistema infrastrutturale. Al convegno, che avrà inizio alle ore 16 presso Palazzo Celestini, prenderanno parte l’Avv. Gaetano Falcone- Commissario dell’Autorità Portuale di Manfredonia – , Angelo Riccardi – sindaco di Manfredonia – , l’Ing. Paolo Turbolente – progettista di Acquatecno -, il CF (CP) Marcello Luigi Notaro – Comandante della Capitaneria di Porto di Manfredonia -, l’Ing. Gianluca Ievolella – Consigliere tecnico del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici -, del dott. Fabio Porreca – Presidente della Camera di Commercio di Foggia -, l’On. Dore Misuraca – componente della Commissione di Vigilanza sulla Cassa depositi e prestiti , e l’Avv. Giovanni Giannini – Assessore regionale alle Infrastrutture -.

 

“La proposta progettuale presentata dall’Acquatecno srl – evidenzia il Commissario – risulta essere l’ipotesi ad oggi ritenuta ottimale per conseguire gli  obiettivi di sviluppo.  Lo studio effettuato ha consentito di delineare un ampio ventaglio di possibilità di sviluppo per il Porto  di Manfredonia: esso, infatti, potrà qualificarsi come terminale marittimo di riferimento lungo le  direttrici di traffico nazionali ed internazionali individuate dai Corridoi Trans – Europei I e VIII; porto  multifunzionale al servizio del proprio territorio di riferimento (Provincia di Foggia – Territorio de La  Capitanata); centro d’eccellenza per la lavorazione del pescato (Distretto della Pesca) e per la  cantieristica tradizionale (Distretto della cantieristica storica); infine, terminale marittimo di  riferimento per gli itinerari ambientali e turistici caratterizzanti la costa e l’entroterra del nord della  Puglia, nonché per gli itinerari turistico – religiosi le cui mete principali sono i Santuari di S. Pio a San Giovanni Rotondo e di S. Michele Arcangelo nell’omonimo Comune”. In sostanza  gli obiettivi generali di crescita del Porto di Manfredonia individuati sono: rifunzionalizzazione del Porto di Manfredonia (rimessa in pristino ed efficientamento delle  opere portuali esistenti);  messa in sicurezza delle infrastrutture portuali; recupero del rapporto porto – città e porto – territorio; tutela e salvaguardia dell’ambiente.

 

Il Commissario Falcone illustra nello specifico le prospettive del sistema portuale di Manfredonia. “La proposta di trasformazione per il Porto Commerciale, che conserva la sua configurazione a bacino, prevede la realizzazione del Molo della Pesca a delimitazione dell’avamporto per la difesa dal moto ondoso che penetra da sud-est (Scirocco) e da sud-est/est (Scirocco-Levante), la riorganizzazione del Molo di Ponente destinato al traffico passeggeri (Ro- Pax), Metrò del mare, la riorganizzazione di Cala dello Spuntone, dedicata alla cantieristica, della Banchina Tramontana, destinata allo sbarco del pescato, la riorganizzazione di Cala Diomede, anch’essa dedicata alla cantieristica ed, infine, la sistemazione del Molo di Levante dedicato all’ormeggio della flotta peschereccia. Tra gli interventi di trasformazione – aggiunge – figura anche l’approfondimento dei fondali alle quote – 5,00 e -7,00 m s.l.m.m. Relativamente al Porto Alti Fondali è stata ipotizzata la realizzazione di un ulteriore bacino, il Bacino S. Pio, ad ovest di quella originario, con conseguente allungamento dell’opera di difesa. Il nuovo Porto

Alti Fondali, pertanto, sarà composto da due bacini, il Bacino S. Michele Arcangelo, ossia il bacino  originario, delimitato dalla diga di protezione ad est e dal Pontile centrale ad ovest, ormeggi A2, A3 e A4 per le rinfuse secche, A5 per le rinfuse liquide; il nuovo Bacino di S. Pio delimitato ad est dal citato Pontile centrale, ad ovest dall’omonimo Pontile di S. Pio, ormeggio A1 per le rinfuse secche ed ormeggi A0 ed A00 per Ro-Ro e crociere. Elemento essenziale è il Pontile di approccio che raccorda il porto vero e proprio alla terra, che sarà necessario adeguare alle normative vigenti ed al nuovo quadro funzionale delineato per l’infrastruttura”.

 

“Come ben si può evincere – conclude Falcone – Manfredonia può contare sulla sua primaria risorsa, il mare, per invertire le tristi sorti con le quali ha dovuto fare i conti negli ultimi anni. La città si riappropria funzionalmente ed anche a livello urbanistico di un tratto distintivo della sua identità. Dopo anni di duro lavoro, sono orgoglioso, in primis come cittadino sipontino, di aver sprigionato finalmente queste notevoli risorse e prospettive concrete per il futuro di questo territorio”.
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