PO San Camillo, TdM, Usppi, Cisnac: Pronto Soccorso e 118: problemi

Ancora disguidi nell’ospedale “San Camillo De Lellis” di Manfredonia! Nonostante i nostri numerosi e continui appelli affinchè il nosocomio di Manfred

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Ancora disguidi nell’ospedale “San Camillo De Lellis” di Manfredonia! Nonostante i nostri numerosi e continui appelli affinchè il nosocomio di Manfredonia non fosse ulteriormente degradato, i problemi non si risolvono. Nel servizio di radiologia, infatti, due tecnici sono andati in maternità e non saranno sostituiti dalla direzione generale di Foggia, con la probabile conseguente chiusura, per carenza di personale, dei servizi di RMN (risonanza magnetica) e Mammografia. Trattasi di situazione assurda, considerato il fatto che ci approssimiamo verso la stagione estiva in cui la popolazione raddoppia.

 

Naturalmente, da informazioni ricevute, la direzione generale, messa al corrente dell’assenza dei due tecnici, avrebbe risposto che non vi era la copertura economica sufficiente per delle assunzioni momentanee. Siamo sicuri?! Se andiamo a ritroso possiamo prendere in considerazione la delibera n. 384 del 28.03.2014 in cui si decreta il rinnovo per altri 3 anni del contratto di un tecnico dell’ospedale “Tatarella” di Cerignola. Ancora una volta una discriminazione per il nostro ospedale!

Altro problema riguarda il Pronto Soccorso, biglietto da visita del San Camillo: lunghe file di attesa e scarsa assistenza. Col declassamento del nostro nosocomio, naturalmente, è stato declassato anche il Pronto Soccorso, visto che, a causa della carenza del personale, non è più possibile effettuare il “TRIAGE” attraverso il quale si potevano snellire le file con i codici che andavano dal bianco al rosso.

Altro grave problema è il 118. Più volte gli operatori hanno denunciato il fallimento della sperimentazione dell’utilizzo dell’auto-medica (autista-soccorritore e medico, dotati di attrezzature per il primo soccorso). Tale auto-medica interviene solo sui codici bianchi, visto che l’autista-soccorritore non è abilitato a maneggiare farmaci, funzione che deve necessariamente essere svolta dall’infermiere presente sulle ambulanze; per cui nei casi in cui il codice dovesse passare dal bianco al verde, o dal verde al rosso bisognerebbe, comunque, richiedere l’ausilio dell’ambulanza per il trasporto in ospedale. Alla fine, quindi, il risparmio è minimo, visto che la spesa del servizio dell’auto-medica è di circa euro 13.806,60 mentre quella per un’ambulanza con infermiere, autista e soccorritore è di circa euro 17.000,00 mensili.

 

Pellico-Basta (statoquotidiano@)

Tutti questi disguidi, a loro volta, si ripercuotono sul Pronto Soccorso, con un aumento a dismisura di interventi che potrebbero essere, tranquillamente, eseguiti dal personale del 118 presente sul posto. Ricordiamo a tutti coloro che conoscono poco o male l’iter sanitario che in pronto soccorso dovrebbero accedere solo coloro che sono riconosciuti con codici che vanno dal verde al rosso. Inoltre, tenendo conto che andiamo incontro all’estate, stagione in cui vi è un raddoppio della popolazione garganica, il problema diventerà ancora più grave.

 

Non possiamo, perciò, permettere che tutto ciò accada. Non possiamo permettere che vengano violati, ancora una volta, i diritti della collettività. Pertanto, chiediamo a chi ha potere decisionale, considerato che in quest’ultimo periodo sono diventati tutti solo degli esecutori, di risolvere immediatamente queste problematiche e ripristinare un minimo di assistenza adeguata a un territorio “massacrato” e “discriminato”.

Infine, ci rivolgiamo ai nostri cari politici locali. Pensate al nostro territorio non solo con le parole ma soprattutto con i fatti e non fatelo solo con l’approssimarsi della campagna elettorale perché la gente è STANCA delle parole, vuole vedere cosa, coloro che hanno votato, sono in grado di compiere in concreto. Voi potreste farlo…perché non lo fate e chiedete aiuto solo per i vostri fini, non reconditi, ma palesi? E’ assurdo che si continui a speculare sulla salute dei cittadini di questo territorio. Dobbiamo ricordarci un po’ tutti che potremmo passare dall’altra parte. Nessuno è esente dall’ammalarsi, purtroppo. O, forse, volete fare come qualcuno che ha detto che in caso di malattia, girando con due cellulari, saprebbe chi chiamare? Adesso basta! Datevi da fare!

(Manfredonia, 14 aprile 2014; Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato; Segreteria USPPI; Segreteria CISNAC)
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