l´UTIC cambia solo nome. Nessun declassamento rispetto a Cerignola e San Severo

In questi giorni stiamo assistendo ad una serie di accuse e polemiche sul futuro dell’ospedale di Manfredonia e soprattutto sulla  presunta soppressio

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In questi giorni stiamo assistendo ad una serie di accuse e polemiche sul futuro dell’ospedale di Manfredonia e soprattutto sulla  presunta soppressione dell’UTIC (Unità Terapia Intensiva Cardiologica). Dalla denuncia del consigliere regionale di Forza Italia, Giandiego Gatta, alla presa di posizione da parte di associazioni e comitati locali. Tutti parlano di declassamento del  San Camillo de Lellis, di discriminazioni rispetto ad altre strutture ospedaliere della provincia. Urge fare chiarezza, soprattutto per non disorientare i cittadini di Manfredonia e del resto del Gargano. Ecco perché siamo andati a leggere attentamente le carte, senza  dare la parola al politico di turno.  Il Piano di riordino approvato dalla Regione Puglia nel 2012 prevede la soppressione dell’UTIC (8 posti +8 di cardiologia) con un nuovo reparto di cardiologia d’urgenza che conserva i 16 posti di cui 4 destinati all’”Area Critica Cardiologica”. A gennaio 2013 l’ARES (Agenzia Regionale Sanitaria) delibera la riorganizzazione di tutti i reparti di cardiologia degli ospedali pugliesi. Nascono i reparti di cardiologia con riabilitazione; i reparti di cardiologia con posti di area critica (ospedale di Manfredonia); reparti di cardiologia con UTIC  e annessa emodinamica (Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo – h 24 – Ospedali Riuniti di Foggia – h 12); reparti di cardiologia con UTIC e annessa emodinamica e cardiochirurgia (in Puglia solo presso il Policlinico di Bari). Con il nuovo Piano di riordino, anche gli ospedali di Cerignola e San Severo dovrebbero dotarsi dell’UTIC con l’emodinamica, ma per il momento i rispettivi reparti di cardiologia conservano la stessa denominazione di Manfredonia: “Area Critica Cardiologica”. Quindi Manfredonia, Cerignola e San Severo pari sono. Nessuna discriminazione. L’area critica cardiologica prevede il ricovero per patologie ben determinate (non infarti acuti, ma infarti rivascolarizzati). In poche parole non cambia niente, se non la denominazione: non più UTIC, bensì Area Critica Cardiologica. I cittadini di Manfredonia non si devono preoccupare, in quanto le patologie che venivano curate nell’UTIC , oggi si curano nell’area critica. Anche perché l’UTIC senza l’emodinamica non può esistere.

Quanto al sempre più paventato declassamento del presidio ospedaliero di  Manfredonia, c’è da dire che solo nel reparto di ostetricia è stata sospesa l’attività di ricovero. Nel frattempo sono iniziati i lavori per l’attivazione di Lungodegenza (12 posti) e Riabilitazione neuromotoria (14 posti), due reparti fondamentali per il mantenimento della struttura.
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