Buste con proiettili, incendi, Mattinata, carabinieri arrestano 2 estorsori

Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelar

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Carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere Antonio Quitadamo, soprannominato “Baffino”, 39enne, e Francesco Notarangelo, soprannominato “Natale”, 49enne, entrambi di Mattinata, quali responsabili dei reati di tentata estorsione e danneggiamento.

 

Le indagini, condotte dai militari dell’Arma sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, hanno permesso di individuare “corposi elementi probatori in ordine al tentativo di estorsione perpetrato nei confronti di un commerciante di Mattinata”.

Il disegno criminale messo in atto aveva inizio con una busta contenente un foglio dattiloscritto recapitata sulla maniglia della serranda dell’attività commerciale gestita dalla vittima con un messaggio di carattere minatorio dal seguente tenore: “AVETE UNA SETTIMANA DI TEMPO PER METTERVI IN REGOLA SAPETE A CHI RIVOLGERVI ALTRIMENTI IL VOSTRO STABILE DIVENTERA’ CENERE OCCHIO ALLE CONFIDENZE NON INTERPELLATE LE FORZE DELL’ORDINE PER IL QUIETO VIVERE DISTINTI SALUTI”. All’interno della busta vi erano, inoltre, 3 proiettili per pistola calibro 9X21.

Il destinatario dell’inquietante missiva, anziché scoraggiarsi, decideva di denunciare prontamente il tutto ai Carabinieri. Successivamente veniva perpetrato un altro atto intimidatorio, con il lancio di una bottiglia incendiaria nel cortile antistante l’abitazione del soggetto preso di mira, azione che fortunatamente non creava gravi danni. Le fiamme, infatti, non coinvolgevano le auto in sosta. Il significato del gesto tuttavia appariva inequivocabile, tanto che dopo qualche giorno perveniva sull’utenza telefonica fissa del punto vendita dell’imprenditore una telefonata di minaccia dal seguente tenore: “QUELLO CHE E’ SUCCESSO ALLA SUA MACCHINA E’ SOLO UN ALTRO AVVERTIMENTO – LEI SA A CHI RIVOLGERSI”.

Tutte queste azioni tuttavia avevano lasciato tracce ed indizi che gli investigatori hanno pazientemente raccolto ed elaborato, a partire innanzitutto dalla cabina telefonica da dove è partita la telefonata estorsiva, che risultava già essere stata utilizzata dai due malviventi per altre simili azioni delittuose.

I Carabinieri sono riusciti, pertanto, a dare un volto ai due estorsori, che già sottoposti agli arresti domiciliari per altri reati, sono stati condotti al carcere di Foggia.

Redazione
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