Romanzo Criminale, legale: “L.Salvemini non poteva prevedere omicidio Di Bari”

“COME emerge dagli atti processuali, Leonardo Salvemini non poteva prevedere che la rapina ai danni di Matteo Di Bari degenerasse in omicidio. L’imput

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“COME emerge dagli atti processuali, Leonardo Salvemini non poteva prevedere che la rapina ai danni di Matteo Di Bari degenerasse in omicidio. L’imputato non ha dunque partecipato alle violenze sulla vittima, essendosi allontanato per perpetrare la rapina all’interno dell’abitazione dell’uomo. In seguito non è mai più tornato sul luogo del delitto”. Processo Romanzo Criminale: svoltasi stamani nel Tribunale di Foggia – davanti al Gup dr. Armando Dello Iacovo – l’udienza preliminare, relativa al Giudizio abbreviato di Leonardo Salvemini, (classe 1992, cugino di II^grado del 21enne Cosimo Salvemini), imputato con altri 8 per reati nell’ambito della commissione di 4 omicidi nella zona di Manfredonia, nel periodo giugno-novembre dell’anno 2012 ” (Romanzo Criminale I-II). L.Salvemini è difeso dall’avvocato Adamo Brunetti di Manfredonia: “Il concorso anomalo nell’omicidio di Matteo Di Bari (commesso il 5 novembre 2012 in via Barletta a Manfredonia,ndr) del quale è accusato il mio assistito – spiega l’avvocato Brunetti – non si configurerebbe – e di conseguenza nessuna forma di concorso in omicidio – richiedendo l’applicazione dello stesso reato (peculiare fattispecie contemplata e disciplinata dall’art. 116 cp a mente del quale: “qualora il reato commesso sia diverso da quello voluto da taluno dei concorrenti anche questi ne risponde se l’evento è conseguenza della sua azione od omissione. Se il reato commesso è più grave di quello voluto, la pena è diminuita riguardo a chi volle il reato meno grave“; fonte: diritto-penale.it) la prevedibilità di un evento più grave (in questo caso la morte) rispetto a quanto prestabilito in partenza con gli altri imputati (vale a dire la rapina ai danni della vittima)”.

 

LE RICHIESTE DI CONDANNA DEI PM: ERGASTOLO PER GIANNELLA E CONOSCITORE; 20 ANNI PER L.SALVEMINI. Come ricordato, dopo l’udienza per rito abbreviato del 27 novembre 2013 nel Tribunale di Foggia, alla presenza del giudice Dott. Armando Dello Iacovo, i Pubblici Ministeri dr.sse R.Pensa e A.Fini hanno chiesto l’ergastolo per Francesco Giannella – classe 1982 – e Ilario Conoscitore– classe 1992 – entrambi di Manfredonia , 20 anni di reclusione per il citato Leonardo Salvemini, 8 anni la richiesta di condanna dei Pm per  Mario Renzulli, classe 1982, come per  Emmanuele Biondi, classe 1980 e Christopher Paloscia, classe 1992 , con soggetti tutti originari di Manfredonia.

Chiesta una condanna a 6 anni di reclusione per Nicola Uva, Foggia, con discussione del rito abbreviato svoltasi il 09 ottobre 2013.

MESSA IN PROVA IN COMUNITA’ PER 19ENNE. “Programma di messa in prova in Comunità” per Luigi Pollidoro – classe 1994 di Manfredonia – per il quale era stato già chiesto il patteggiamento ma senza ottenere il consenso del PM. Per lo stesso Pollidoro si è seguito dunque il procedimento ordinario. Oltre al sequestro in concorso di persona, fra i capi d’imputazione a carico del 19enne – ed altri – l’implicazione “con modalità e responsabilità differenti, nell’alterazione, fabbricazione, detenzione e porto in luogo pubblico di armi clandestine e/o modificate – esplosioni di colpi di arma da fuoco in luogo pubblico – ricettazione – illegale detenzione e cessione di sostanze stupefacenti”. Pollidoro era stato “condannato a 2 anni e 3 mesi per possesso ingiustificato di armi, con pena sospesa”, come riferito dal legale difensore avv.Innocenza Starace, del Foro di Foggia.

La messa in prova in Comunità – per un periodo di 18 mesi, come stabilito dal Tribunale dei Minorenni di Bari – segue l’udienza svoltasi nel mese di Ottobre, I Sezione penale, Collegio, nel Tribunale di Foggia, presidente Palumbo. Il Pm dr.ssa R.Pensa aveva chiesto per Pollidoro una condanna di 4 anni.

Romanzo criminale, rapina a distributore Basile, 3 condanne (vd)

GIA’ CONDANNATA LA RAGAZZA ALL’EPOCA DEI FATTI MINORE, INDAGATA A VARIO TITOLO PER I REATI CITATI. Si ricorda che per la sipontina V.C. – all’epoca dei fatti minore, indagata a vario titolo per i reati sopra indicati  – è stata già stabilita una condanna a 13 anni e 4 mesi, con interdizione dai pubblici uffici. La sentenza è stata emessa il 18.10.2013 dal Tribunale dei Minori di Bari, con presenza dell’avvocato Raffaele Di Sabato difensore delle parti civili Di Bari Antonio e Di Bari Giuseppe (fratelli di Matteo, trovato morto il 05.11.2012 nel garage di proprietà in via Barletta). La giovane, all’epoca dei fatti minori e che avrebbe avuto una relazione sentimentale con Francesco Giannella, era stata assolta dall’accusa di favoreggiamento nell’ambito del duplice omicidio di Siponto (05.06.2012), in danni di Castriotta e Balsamo, con conferma delle accuse di concorso in omicidio, sequestro e rapina in danno di Cosimo Salvemini, concorso in omicidio e sequestro di Matteo Di Bari e porto abusivo di arma da fuoco in luogo pubblico (la ragazza avrebbe preso una pistola nel garage di Pollidori per portarla a Giannella nell’ambito della rapina in danno del distributore di carburanti Basile). La ragazza sarebbe attualmente reclusa nell’Istituto Penale Per Minorenni di Napoli – Nisida.

L’avvocato Adamo Brunetti, attuale assessore comunale di Manfredonia (ST)

I LEGALI DIFENSORI DEGLI IMPUTATI. RITO ORDINARIO PER L.POLLIDORO. Ad esclusione della ragazza, i giovani citati sono difesi rispettivamente dagli avvocati Enrico Follieri, P.Aulisa, A.Brunetti, Presutto, E.Benvenuto, P.Schiavone, Mirella De Finis, mentre all’avvocato I.Starace la difesa di Luigi Pollidoro, classe 1994.

 

IL 24 LUGLIO 2013 LA COSTITUZIONE DI PARTE CIVILE DEI FAMILIARI DELLE VITTIME. Nell’udienza del 24 luglio 2013 c’è stata anche la costituzione di parte civile: familiari di Castriotta, Balsamo, Cosimo Salvemini e Matteo Di Bari, difesi rispettivamente dagli avvocati Michelangelo Basta, Angelo Salvemini, Michele Vaira e Raffaele Di Sabato. PROSSIMA UDIENZA L’11 DICEMBRE, SENTENZA ATTESA PER IL 22 GENNAIO 2014. Da raccolta dati, la sentenza per la citata fase di giudizio è attesa per il 22 gennaio 2014

 

g.defilippo@statoquotidiano.it
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