La Cgil Bari, dal 2012 in Puglia persi 100mila posti di lavoro

In Puglia, dal 2012 al terzo trimestre del 2013, si è registrato un calo di occupati di 100mila unità, suddivisi in circa 65mila maschi e 35mila donne

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In Puglia, dal 2012 al terzo trimestre del 2013, si è registrato un calo di occupati di 100mila unità, suddivisi in circa 65mila maschi e 35mila donne. Lo riferisce la Cgil di Bari che questa mattina ha incontrato i giornalisti per la conferenza stampa di fine anno. Secondo i dati diffusi, “negli ultimi due anni la crisi ha provocato la perdita di circa 11.500 posti di lavoro solo sul territorio di Bari; una platea di lavoratori che va ad aggiungersi ai 20mila fruitori a Bari di ammortizzatori sociali in deroga”.

“Non si può più aspettare – ha dichiarato il segretario generale della Cgil di Bari, Pino Gesmundo – bisogna agire per salvare tutti questi lavoratori con le loro famiglie,che vedono svanire la loro prospettiva di vita”.

Dall’analisi della Cgil risulta inoltre che ammontano ad oltre 471 milioni di euro gli investimenti per lavori non avviati ma già finanziati, mentre è di 39.400.000 euro l’importo complessivo degli investimenti per lavori sospesi. “Si tratta di investimenti – sostiene la Cgil – che produrrebbero 3.500 posti di lavoro immediati soprattutto nel settore dell’edilizia”.

Quanto alla presenza di stranieri in provincia di Bari, secondo la Cgil “il numero degli immigrati aumenta, passando da 28.879 a 32.266, di cui oltre la metà sono donne”. Per quanto riguarda il lavoro migrante in agricoltura, a Bari ci sono 5.461 migranti che lavorano regolarmente, il 14,3% del totale regionale.
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