CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI MATTEO RUCHER

Un male subdolo ha portato via uno dei professionisti più apprezzati del nostro Comune. “Un uomo a cui non è mai mancato il sorriso, un professionista

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Un male subdolo ha portato via uno dei professionisti più apprezzati del nostro Comune. “Un uomo a cui non è mai mancato il sorriso, un professionista esemplare che ha sempre fornito l’esempio dell’amore per la propria città”, dice il Sindaco Riccardi.

“Sono attonito e profondamente addolorato per aver perso un grande amico, un professionista che ho avuto modo di conoscere da Assessore ai Lavori Pubblici del nostro Comune”. Questo il commento a caldo del Sindaco, Angelo Riccardi, saputo della scomparsa del geometra in forza al Comune, Matteo Rucher.

“Il male subdolo che lo ha colpito non ne ha mai fiaccato la resistenza e la capacità, quasi unica, di saper sorridere sempre. E’ il suo sorriso che porto con me e nei miei ricordi, quel sorriso che lo faceva sembrare un bambinone, un uomo capace di divertirsi – continua Riccardinonostante l’ingente mole di lavoro che svolgeva quotidianamente con il solo scopo di concorrere fattivamente alla crescita della nostra città”.

“Un geometra di classe superiore, un grandissimo collaboratore ed un instancabile lavoratore. Uno dei pochi capaci di saltare senza problemi la pausa pranzo ed uno dei pochi che non usufruiva mai compiutamente delle ferie che gli spettavano di diritto. Avevamo creato un feeling ed un’armonia speciali e le opere pubbliche che siamo riusciti a realizzare sono decine e decine. In ognuna di esse – continua il SindacoMatteo ci metteva tanto di suo, della sua passione, del suo sconfinato desiderio di vedere Manfredonia sempre più evoluta ed aderente ai bisogni di una comunità sempre più vasta ed esigente”.

“Matteo riusciva ad essere un trascinatore, ma senza mai prevaricare la volontà di nessuno. Il Settore dei Lavori Pubblici – dice ancora Angelo Riccardiera spesso costretto ad interminabili tour de force, pur di consegnare per tempo questo o quel progetto, e quelle poche volte in cui è successo che non è riuscito a rispettare i tempi che ci eravamo prefissi lo guardavo in viso e non riuscivo a fargli alcun appunto: era chiaro ed evidente quanta fatica avesse profuso, si notava subito con quanto zelo si fosse cimentato e se non era riuscito a terminare per tempo quello che avevamo convenuto ero certo che non dipendeva affatto dalla sua volontà, né dalle sue indiscusse capacità”.

L’allora Assessore Riccardi aveva messo su una vera e propria squadra di lavoro eccezionale, ognuno faceva il suo con spiccato senso del dovere e l’esempio che il geometra Rucher dava era lo stimolo più forte ed il pungolo più efficace. “Anche a Matteo, soprattutto a Matteo, dobbiamo la scelta ed il successivo primato di essere stati i primi in Italia ad usufruire di un impianto di calcio in erba sintetica per gare ufficiali. Ricordo perfettamente il viaggio che ci portò alla volta di Appiano Gentile, sede d’allenamento dell’Inter, per verificare di persona – prosegue Riccardicome fosse questo sintetico di cui si cominciava a parlare. Nevicava, c’era Ronaldo tra le fila nerazzurre ad attirare l’attenzione di tutti. Di tutti, eccetto la nostra. Noi, invece, eravamo intenti a verificare la fattibilità di un simile impianto a Manfredonia e, al termine di tutto, ci procurammo anche un pallone che provammo ad utilizzare come prova pratica della bontà di quello che vedevamo. Fu una scelta lungimirante: da quando il Miramare dispone del sintetico è diventato il campo dove tutti riescono a soddisfare il proprio desiderio di calcio e con costi di manutenzione irrisori se paragonati ai classici campi in erbetta naturale”.

“Matteo mi mancherà nella sua umanità, nella sua dedizione al lavoro ed alla famiglia, nella sua vitalità mai smarrita, ma mancherà tanto anche alla nostra città una figura come la sua. Uomini così appartengono ormai ad un altro tempo ed un altro modo di vivere. Mi stringo alla sua famiglia ed ai suoi cari, Matteo ha donato loro tanto ed ha ricevuto tanto. Il nostro compito ed il nostro dovere è di perpetuarne il ricordo e di fare tesoro di quello che ci ha lasciato”, l’ultimo pensiero del Sindaco.

Matteo Fidanza
Ufficio Stampa e Comunicazione – Città di Manfredonia

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