Si sa, quando ci si sono cambiamenti, specie in ambito tecnologico, qualche disagio può arrivare, ed è quello che sta succedendo da due giorni, al Cen
Si sa, quando ci si sono cambiamenti, specie in ambito tecnologico, qualche disagio può arrivare, ed è quello che sta succedendo da due giorni, al Centro Unico di Prenotazione di via Isonzo a Manfredonia, che sta vedendo lunghe file e rallentamenti agli sportelli. Quasi trenta minuti ad utente e servizi ospedalieri bloccati (quali quello del laboratorio analisi): difficoltà scaricate sull’ultima ruota del carro – i cittadini.
Tale struttura, però, è meta di un pellegrinaggio che non si arresta praticamente in nessun giorno dell’anno. Il tanto temuto CUP, infatti, è utile per prenotare le visite, ma sopratutto è l’unico luogo dove si può pagare il ticket sanitario da corrispondere per prestazioni mediche nella ASL.
Lunghe attese e momenti di tensione si stanno registrando in queste ore, ovvero da quando è all’attivo, o meglio in fase di attivazione, un nuovo programma di gestione e prenotazioni ospedaliere, con l’incolpevole impiegato a cercare di calmare gli animi.
L’utenza però è stanca, visto che continua ad essere costantemente penalizzata, a prescindere dal problema tecnico di questi giorni. Ogni mattina infatti, ci raccontano i cittadini in coda, decine, per non dire centinaia di persone prendono il loro bigliettino cominciando la loro coda in attesa di poter versare il proprio emolumento dovuto e la maggior parte di loro sono persone anziane. Le proteste dunque aumentano di giorno in giorno con la rassegnazione che si tramuta spesso in rabbia. Ci fanno sapere che servirà ancora qualche giorno di rodaggio, con la speranza che le lunghe file e i rallentamenti possano gradualmente attenuarsi e per cui l’ospedale ha già chiesto scusa per i disagi.
Luisa Buonpane
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