Al Centro anti-veleni dauno un nuovo protocollo contro le intossicazioni da funghi

C’è un esercito di ricercatori di funghi non sempre attenti e informati e c’è un presidio di eccellenza di pronto intervento in città di cui non tutti

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C’è un esercito di ricercatori di funghi non sempre attenti e informati e c’è un presidio di eccellenza di pronto intervento in città di cui non tutti sono pienamente a conoscenza; c’è un grande richiamo stagionale che è quello dei boschi e dei suoi frutti; e c’è una sentinella sui pericoli che incombono spesso a causa di imperizia, imprudenza e negligenza: questo è il centro antiveleni presente presso gli ospedali riuniti di Foggia. Un grande richiamo nel primo periodo primaverile ed autunnale dei nostri boschi è rappresentato dal fungo. Nell’ultimo decennio la cultura del raccogliere i funghi è andata scemando per poi avere una forte impennata nell’ultimo biennio, facendo emergere dati allarmanti. I cercatori di funghi non adeguatamente “for mati” al riconoscimento delle specie fungine, espongono se stessi e altre persone a rischi concreti di intossicazioni.

Le cattive abitudini alimentari stanno facendo registrare diversi casi di intossicazione dovuti principalmente a distrazione o a una vera e propria forma di avventismo, causate in alcuni casi per la raccolta di funghi tossici, in altri casi si tende a fare confusione facendo uno scambio di specie e non da ultimo sono state registrate delle intossicazioni da funghi eduli, poiché in alcuni casi il quantitativo assunto è di gran lunga superiore alla dose settimanale consigliata che è di circa 200gr o perché il processo di pulitura o di cottura non è idoneo o per la presenza probabilmente di sostanze inquinanti o agenti patogeni.
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