Manfredonia, monito del vescovo

“Non ho espresso nessun giudizio negativo sulla città, ma solo rilevato in maniera del tutto generalizzata situazioni che le cronache ci pongono sotto

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“Non ho espresso nessun giudizio negativo sulla città, ma solo rilevato in maniera del tutto generalizzata situazioni che le cronache ci pongono sotto gli occhi e relative purtroppo, rilevavo, anche alla nostra città. Una più attenta lettura consentirà di dare giusta rilevanza a quanto detto in un contesto di una omelia che ha ben altre finalità. Le cose vanno viste e interpretate alla luce della fede”. L’arcivescovo di Manfredonia, Vieste, San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, è rimasto alquanto sorpreso e sconcertato dal “rumore” ch e ha fatto un passaggio dell’omelia pronunciata nel pontificale di venerdì nell’ambito delle celebrazioni religiose in onore della santa patrona Maria SS. di Siponto. Ma qual è il passaggio “incriminato”.
“Le cronache sono piene di fatti incresciosi, purtroppo anche relativi alla nostra città: violenza sulle strade e tra le mura domestiche, episodi di corruzione, disprezzo dei valori morali, dipendenza dalla droghe e dal gioco d’azzardo…”. Del tutto è stato preso quel “corruzione”.

Realisticamente ed oggettivamente sarebbe troppo trovare concentrate a Manfredonia tutti quei “fatti incresciosi”. Ce ne sono “anche” a Manfredonia ma non certo in misura e in modo tali da poterla definire come da qualche parte si è fatto con alquanta leggerezza e superficialità. I richiami a Papa Francesco e al presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano, del resto chiariscono il pensiero dell’arcivescovo Castoro. “I pilastri fondamentali e i beni immateriali – ha ricordato richiamando il Papa – che reggono una nazionale, diventano campo privilegiato di azione dei credenti: la vita, la famiglia, l’educazione integrale, la solidarietà”. E citando Napolitano ha evidenziato “l’esortazione agli italiani a reagire all’impoverimento spirituale dei nostri giorni”.

“Lungi da me – annota mons. Castoro – qualsiasi valutazione del tipo erroneamente attribuitami. E’ anzi vero il contrario, come del resto si può leggere nella mia omelia”. In effetti al punto 5, il presule sipontino tra l’altro afferma: “E’ vero che siamo testimoni di un’altra realtà: quella di tanta gente semplice ed umile, che è dedita ai propri doveri quotidiani in famiglia, nella fedeltà agli affetti, a scuola e nel lavoro, nella comunità cristiana e nella società. E’ la parte – richiama – sana, seria e generosa del nostro popolo ed è la parte maggiore, che fa il proprio dovere con onestà e molto spesso con fede genuina”.
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