Scuola, migliaia di ricorsi

Sono migliaia i ricorsi arrivati dai docenti della Puglia esclusi dalle graduatorie di insegnamento: lo rende noto il Codacons che annuncia un ricorso

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Sono migliaia i ricorsi arrivati dai docenti della Puglia esclusi dalle graduatorie di insegnamento: lo rende noto il Codacons che annuncia un ricorso al Tar del Lazio contro il ministero dell’Istruzione.

“A poche settimane dall’anno scolastico – sottolinea Codacons – non è arrivata ancora nessuna notizia sulle immissioni a ruolo. Quello che sta avvenendo nella scuola è un vero e proprio caos. Tra il 10 e il 12 settembre inizieranno le lezioni in undici regioni d’Italia ed è ormai quasi certo che all’appello mancheranno numerosi insegnanti”.

“Stiamo preparando un’azione in favore di tutti gli insegnanti della Puglia – annuncia l’associazione – che hanno conseguito o stanno conseguendo l’abilitazione in corsi riconosciuti (come il Tirocinio Formativo Attivo) senza però ottenere l’inserimento in graduatoria”.

Le determinazioni assunte dal Miur “sono infatti gravemente lesive dei principi di parità di trattamento e pari opportunità, disponendo in maniera ingiusta e contraddittoria la riapertura delle graduatorie a esaurimento e sostanzialmente la possibilità di accedere ai ruoli di insegnamento soltanto per alcune posizioni, senza considerare che il percorso abilitante per tutti questi insegnanti è stato addirittura lo stesso e tutti questi insegnanti hanno patito i gravissimi ritardi di un sistema abilitante sostanzialmente bloccato per anni, dove l’inserimento in graduatoria permanente/a esaurimento era legalmente l’unica possibilità per tutti per lavorare”. “L’azione legale che stiamo promuovendo – spiega Codacons – mira, impugnando il decreto 25 marzo 2013 n. 81 e il D.M. 27 giugno 2013 n. 572, a far riconoscere il diritto all’inserimento nella graduatoria ad esaurimento al pari dei ‘congelati Ssiss’ e, quindi, il diritto alle pari opportunità nell’accesso al pubblico impiego senza la previsione di alcun canale preferenziale che sia limitato da criteri ingiusti e illegittimi”.


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