L’accordo sulla CIGS per il settore ittico “riconosce la piena dignità ai lavoratori della pesca e chiude un’annosa vertenza. Ora possiamo e dobbiamo
L’accordo sulla CIGS per il settore ittico “riconosce la piena dignità ai lavoratori della pesca e chiude un’annosa vertenza. Ora possiamo e dobbiamo concentrare il nostro impegno sulla definizione di un Piano nazionale di gestione della pesca coerente e integrato con la nuova politica comune”. Lo afferma l’on. Colomba Mongiello, componente della Commissione Agricoltura della Camera, tra i promotori dell’incremento del fondo della cassa integrazione guadagni che ha consentito di “chiudere i conti del 2012 e della prima parte del 2013, restituendo un po’ di serenità ad un comparto economico interessato da una onerosa e dolorosa riorganizzazione produttiva”.
“La gestione del presente, però, non può assorbire tutte le energie di Governo e Parlamento – continua Mongiello – che dovranno confrontarsi, quanto prima, con l’attuazione del nuovo accordo comunitario, frutto di 2 anni di discussione. L’obiettivo è attivare un sistema di pesca sostenibile che, a differenza dell’attuale, non minacci la riproduzione degli stock e fornisca rendimenti elevati a lungo termine. Se i mari fossero coltivati con queste modalità, la quantità di pesce aumenterebbe all’incirca del 70% rispetto alle attuali disponibilità, con ricadute positive sul reddito degli operatori e sul salario dei marittimi. La sperimentazione realizzata dalla marineria di Manfredonia con la pesca del rossetto ha dimostrato che l’obiettivo della sostenibilità produttiva è realizzabile – conclude Colomba Mongiello – ed è un modello da replicare per emergere dalla crisi strutturale del comparto ittico e valorizzarlo come settore trainante del made in Italy”.
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