Città Dinamica: “Un futuro per il Porto alti fondali”

Nella storia e nelle vicende del Porto di Manfredonia ha trovato terreno fertile il cattivo uso di funzioni e di soldi pubblici. Ciò ha sostanzialment

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Nella storia e nelle vicende del Porto di Manfredonia ha trovato terreno fertile il cattivo uso di funzioni e di soldi pubblici. Ciò ha sostanzialmente bloccato una grande potenzialità per il territorio e per la collettività, fino al punto che ormai si registrano costantemente quantità inadeguate di movimentazione delle merci.

Fra l’altro, viene da chiedersi perché da 8 anni, anziché da esperti del settore, il Porto viene governato da referenti politici che di professione fanno tutt’altro.

A nostro avviso, oggi il Porto ha essenzialmente ancora bisogno di due cose:

–      un vero progetto industriale per lo sviluppo dei traffici marittimi;

–      una gestione imprenditoriale competente e capace, in grado di attuare i programmi e di includere il Porto della Capitanata nei piani di investimento e nelle politiche del trasporto portuale della regione Puglia, a cominciare dall’essere parte integrante dei programmi di organismi attivati per unificare l’azione dei porti della Puglia rispetto al contesto internazionale, come “Apulian Ports”.

Chi oggi ha le responsabilità della gestione del Porto non può chiudersi gli occhi di fronte all’isolamento della struttura e al rischio di un suo totale fallimento.

Occorre dare soluzioni reali agli aspetti amministrativi e strutturali pendenti sul Porto Alti fondali, cioè il destino dei nastri trasportatori e il contenzioso sulla consegna e sul collaudo delle opere realizzate, la necessaria messa in sicurezza del pontile, delle banchine e dei pali in acciaio, la attivazione della connessione al raccordo ferroviario di Frattarolo.

Va ricercata urgentemente una nuova modalità di collaborazione ed integrazione con  altre realtà portuali pugliesi per dare una base più solida al piano industriale di rilancio.

Con questi obiettivi, per sostenere la prospettiva di un ruolo strategico della mobilità portuale in Capitanata, la nostra città e il territorio provinciale devono rilanciare con determinazione la questione nel confronto istituzionale con la Regione.

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