Manfredonia, droga, due arresti del Commissariato, 1 per la terza volta

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Sorpresi  ancora una volta con la droga in casa, con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio, nella serata di domenica gli uomini della Squadra Volanti del Commissariato di Manfredonia hanno tratto in arresto Antonio Rignanese – alias “Cavafang” – nato Barletta (BT), cl. 1977 e Cosimo Talia, nato Cerignola (FG) cl. 1972.

L’arresto. Gli agenti delle volanti addetti al controllo di Rignanese, sottoposto al regime degli arresti domiciliari, avevano notato nei pressi dell’abitazione dell’uomo un via vai di tossico dipendenti; da qui l’intensificazione dei controlli.Domenica sera, gli operatori delle Volanti notavano un giovane all’interno del portone dell’abitazione di Rignanese che stringeva tra le mani un involucro in cellophane. Il giovane successivamente identificato in Cosimo Talia, alla vista degli agenti fuggiva per le scale e riusciva a trovare rifugio all’interno dell’abitazione di Rignanese, il quale una volta che Talia era all’interno, chiudeva subito la porta dell’abitazione impedendo ai poliziotti di controllarlo. Gli Agenti, tuttavia, riuscivano a portarsi all’interno dell’immobile, e notavano Talia mentre era nei pressi de bagno in evidente stato di agitazione. Si procedeva quindi ad un’accurata perquisizione dell’abitazione di Rignanese, dove all’interno del bagno, dietro la lavatrice, gli agenti rinvenivano l’involucro che Taglia stringeva tra le mani al momento della fuga. All’interno dell’involucro era contenuta cocaina per il peso complessivo di gr.30. Dalla sostanza stupefacente rinvenuta, ancora da tagliare, si sarebbero potute ricavare circa 150 dosi per un valore di mercato di circa 6000 euro.

Per quanto accertato Rignanese e Talia venivano tratti in arresto, al termine delle formalità di rito, il P.M. di turno che coordina le indagini, stante le condizioni di salute di Rignanese incompatibili con il regime carcerario e l’incensuratezza di Talia, disponeva per entrambi la misura degli arresti domiciliari in attesa del processo.

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