Agricoltura in Capitanata Il pomodoro non è maturo la siccità taglia tutti i raccolti

E’ la siccità lo spauracchio maggiore per le imprese agricole, oggi incudine tra condizioni climatiche a dir poco inclementi e le accuse (specie di pa

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E’ la siccità lo spauracchio maggiore per le imprese agricole, oggi incudine tra condizioni climatiche a dir poco inclementi e le accuse (specie di parte sindacale) di non tener conto dei diritti più elementari dei lavoratori extracomunitari e neocomunitari che sgobbano nelle campagne. Una morsa che si stringe intorno soprattutto alle aziende sane e che arreca al sistema agricolo locale danni d’immagine incalcolabili.

Ma è con le temperature ormai fuori controllo che bisogna fare i conti in questa estate afosa che avrebbe già «bruciato» circa il 30% del pomodoro da industria. La raccolta è cominciata con questi chiari di luna, le organizzazioni professionali non riescono a immaginare che stagione sarà.
«La siccità è come una pistola puntata alla tempia degli agricoltori», la colorita definizione che fa del problema il presidente di Confagricoltura, Onofrio Giuliano. Non è, infatti, soltanto per il pomodoro che si teme una Waterloo nelle nostre campagne. Sono un po’ tutte le produzioni di punta a denunciare al momento un arretramento nel percorso di maturazione che finirà con il condizionare l’intera campagna agricola. Confagricoltura stima già una perdita complessiva di «50 milioni di euro» per tutte le coltivazioni, ma in via Matteotti incrociano le dita con l’auspicio che quella appena formulata non si riveli una previsione per difetto.

«Ormai ci sembra abbastanza fondato il sospetto che quest’anno denunceremo cali di produzione sull’intera gamma delle nostre coltivazioni di punta – dice Giuliano – dal pomodoro, alla vite, agli ortaggi. Si tratta a questo punto solo di capire in quali zone avremo più danni, tenuto conto che l’acqua scarseggia da Nord a Sud del Tavoliere, ma in alcune aree della piana del basso Tavoliere ad esempio si fa più fatica a svolgere regolari cicli di irrigazione».
In base alle segnalazioni che giungono da tutta la provincia, la riduzione di prodotto si attesta intorno al 30-40% su tutto il raccolto con una perdita stimata di valore aggiunto non inferiore, allo stato, ai 50 milioni di euro. «La preoccupazione tra gli agricoltori è forte – rileva una nota di Confagricoltura – ma si continua a guardare avanti». 
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