Torna la Festa dell’Ascensione a San Leonardo

Torna alla Abbazia di San Leonardo la Festa dell’Ascensione, una celebrazione tra fede e folklore ambientata in un luogo carico si secoli di storia e

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Torna alla Abbazia di San Leonardo la Festa dell’Ascensione, una celebrazione tra fede e folklore ambientata in un luogo carico si secoli di storia e di cultura agreste ingentilito dalla presenza di una chiesa dall’architettura di alto pregio.

Il complesso abbaziale di San Leonardo di Lama Volara di Siponto assisa sulla statale Foggia-Manfredonia a una dozzina di km dal centro sipontino, è stato nei secoli crocevia sulla Via Francigena ma soprattutto riferimento eletto dei pastori della transumanza.

La ricorrenza dell’Ascensione era la grande festa di primavera che si celebrava con grande partecipazione non solo dei pastori. Dopo le funzioni religiose e la processione eucaristica, si impartiva la benedizione dei campi e delle greggi. Seguiva il momento della festa all’aperto con la consumazione di pasti a base di carne e di prodotti caseari.

La tradizione venne rispolverata negli Anni cinquanta da don Silvestro Mastrobuoni dopo che aveva tolto la chiesa dall’oblio del tempo e degli uomini e restituita alla sua funzione. La manifestazione si ripeté per alcuni anni: la mancanza in loco di una comunità che provvedesse a mantenere in vita il complesso abbaziale si rivelò determinante. Da alcuni mesi le cose sono cambiate. A San Leonardo si è insediata, auspice l’arcivescovo di Manfredonia mons. Michele Castoro, una comunità di giovani consacrati dal significativo nome “I Ricostruttori nella preghiera”, che sono riusciti a ridare vitalità all’Abbazia e richiamare i tantissimi fedeli che amano e frequentano San Leonardo.

Il cancello dell’Abbazia sempre aperto è il segno del ritorno delle varie attività quotidiane che si svolgono. Non ultimo il cantiere per la ricostruzione dell’antico convento. La Festa dell’Ascensione è un momento significativo della rinascita. “Dopo anni di interruzione – rileva il rettore padre Ciro – riprende questa bella tradizione, segno di saggezza antica che esprime la profonda devozione di un popolo che vuole chiedere il bene e la protezione del territorio in cui vive e da cui trae lavoro”.

E’ il segno tangibile e gratificante – ha commentato il sindaco Angelo Riccardi – del recupero del cospicuo patrimonio culturale ed artistico del territorio sipontino al quale anche l’amministrazione comunale guarda con attento e collaborativo interesse”.

Domenica 20 maggio la festa inizierà alle ore 11 con la celebrazione della Messa; quindi la processione attorno all’Abbazia e la benedizione sui campi, sulle greggi e su quanti saranno presenti. Al termine della cerimonia ci sarà il pranzo cui tutti sono invitati e potranno portare anche un piatto preparato a casa.

L’innesto dei Ricostruttori sta moltiplicando i germogli. Il loro carisma facilita il compito loro assegnato di rendere l’Abbazia un luogo di spiritualità. Praticano la meditazione profonda, l’esicasmo, una forma di preghiera silenziosa radicata nell’antica tradizione della preghiera del cuore.

Le Messe si celebrano alla domenica alle 11, e nei giorni feriali alle 18 eccetto il mercoledì. “Ma ogni momento – dice padre Ciro – può essere quello giusto per entrare in Abbazia, trovare un po’ di pace e di silenzio e conoscere i Ricostruttori”.

Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia (FG)

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