Il “Giorno delle Memoria” dedicato alle vittime del terrorismo

Una giornata niente affatto simbolica, ma che riporta l'attenzione collettiva sulla tematica del terrorismo, quello stesso che negli scorsi anni creò

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Una giornata niente affatto simbolica, ma che riporta l’attenzione collettiva sulla tematica del terrorismo, quello stesso che negli scorsi anni creò un clima di terrore in tutta la popolazione italiana.

 

Ricorre quest’oggi il “Giorno della Memoria” dedicato a tutte le vittime del terrorismo e delle stragi accomunate da una tale matrice. Data scelta simbolicamente perché il 9 maggio 1978 l’onorevole Aldo Moro perì, dopo una lunga detenzione, ad opera delle Brigate Rosse.

La celebrazione che si svolgerà al Quirinale, ed alla quale sono convenute numerose associazioni ed altrettanto numerosi parenti delle vittime di atti terroristici, è stata preceduta dalla deposizione di una corona di fiori in via Caetani, laddove è apposta la lapide che ricorda l’ex Presidente del Consiglio Aldo Moro. Come riportato in una nota del Quirinale “La cerimonia, condotta dalla giornalista Silvia Giralucci, figlia di Graziano ucciso insieme a Giuseppe Mazzola dalle Brigate Rosse nel 1974 nella sede del Msi a Padova, è caratterizzata dalle testimonianze di Nicola Simone, Vice capo della Digos, Medaglia d’oro al Valor Civile, vittima nel 1982 a Roma di un tentativo di sequestro da parte delle Brigate Rosse nel quale rimase ferito; del colonnello Paolo Galvaligi, figlio del generale Enrico Riziero Galvaligi, Medaglia d’oro al Valor Civile, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980 a Roma; e di Giampaolo Zancan, in rappresentanza dell’Ordine degli Avvocati, per ricordare Fulvio Croce, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, ucciso dalle Brigate Rosse nel 1977 per aver accettato la difesa d’ufficio dei terroristi consentendo così l’avvio dei processi”.

Una giornata che non è semplicemente simbolica, ma piuttosto serve per riportare l’attenzione di tutti gli italiani su una tematica, quella del terrorismo, che ha creato negli anni scorsi un clima ostile e di terrore diffuso in tutta la popolazione. Un terrorismo, partito dalla fine degli anni sessanta e giunto alla sua piena recrudescenza negli anni ottanta, che nella nostra nazione ha scritto pagine drammatiche da tenere a monito per non dimenticare e per evitare eventuali rigurgiti.

“Il 9 maggio è una giornata di alto valore etico, politico e sociale. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia – afferma il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardied è necessario richiamare l’attenzione di tutti sul valore della memoria. E’ questa la maniera più efficace per scongiurare ulteriori perdite di vita umane e allontanare lo spettro di un ritorno al terrorismo come risposta al momento che noi tutti stiamo vivendo: momento di crisi economica e politica, momento soprattutto di crisi sociale”.

“Come in tutte le dinamiche che riguardano la collettività – prosegue Riccardisiamo fortemente impegnati, come Amministrazione Comunale, nel recitare la nostra parte. Ci stiamo prodigando per far in modo che diventi sempre più diffusa la cultura della democrazia e dei valori costituzionali, ma non si può prescindere dalla compartecipazione di tutti i cittadini. Ricordo bene che dopo la strage di Piazza Fontana, prima ancora che le istituzioni, furono i cittadini stessi a reagire bloccando i tentativi di stravolgimento della nostra democrazia. E’ questa la chiave di volta per avere successo e riaffermare i valori del buon vivere civile, della tolleranza, del rispetto reciproco”.

“Per quanto possa essere arduo – conclude il Sindacodobbiamo tutti mantenere viva la memoria. Il modo più diretto, efficace ed incisivo affinché anche le nuove generazioni, che non hanno vissuto in maniera diretta quel nefasto momento storico, possano conoscere le sofferenze provocate da ognuno di quei tragici eventi e possano concorrere nel rendere la nostra Patria ciò che ognuno di noi si aspetta dalla stessa: un luogo vivibile”.
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