Caffè Venezia: chiesti sette rinvii a giudizio

RICHIESTA di rinvio a giudizio, dal Pm Gennaro Varone, per le sette persone finite nell’inchiesta che ruota attorno ai locali sotto l’insegna Caffè Ve

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RICHIESTA di rinvio a giudizio, dal Pm Gennaro Varone, per le sette persone finite nell’inchiesta che ruota attorno ai locali sotto l’insegna Caffè Venezia. Da raccolta dati, l’accusa sarebbe quella di “riciclaggio di denaro” per la gestione dei locali. Coinvolti i fratelli Sebastiano Michele e Pasquale Granatiero, la mamma Antonia Grieco di 72 anni, Rita Lucia Granatiero, Giuseppe Prencipe, Anna Brigida e Severino Prato, tutti di Manfredonia.

La firma del Pm Varone arriva all’indomani dell’accoglimento della revoca – da parte del Riesame, su richiesta della difesa  – del sequestro dei locali. Locali sequestrati il 12 settembre 2011 – e poi dissequestrati nel mese successivo – durante un maxi blitz congiunto della Guardia di finanza di Mauro Odorisio e della squadra Mobile di Pierfrancesco Muriana. I sette soggetti sono accusati di “riciclaggio e di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita”. Dall’accusa l’ipotesi di un collegamento con un clan criminale del Gargano. Il pm Gennaro Varone avrebbe presentato anche un nuovo ricorso in Cassazione contro il provvedimento del Tribunale del Riesame che ha confermato l’annullamento del sequestro preventivo dei locali situati nel centro pescarese.

Quattro infine le singole richieste di fallimento, presentate dalla Procura al Tribunale civile, sezione fallimentare, per 4 società della famiglia Granatiero. Ma la difesa degli imputati ha smentito, con un’ampia memoria, i dati e le cifre del pm, relativamente alla debitoria rilevata. L’udienza fallimentare per il Caffè Venezia srl è fissata al 17 maggio 2012.
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