Porto fondamentale risorsa da valorizzare

Il sindaco Riccardi “E’ tempo di dare delle risposte serie e concrete ai molti problemi che gravano su quella struttura”. “Per il sistema portuale di

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Il sindaco Riccardi “E’ tempo di dare delle risposte serie e concrete ai molti problemi che gravano su quella struttura”.

Per il sistema portuale di Manfredonia è molto verosimilmente giunta l’ora della verità. Il summit tenuto nei giorni scorsi alla Regione Puglia per le presenze al tavolo convocato dall’assessore Amati e per gli impegni assunti, è stato il primo passo per comporre il mosaico delle problematiche che gravano su quella che è una delle grandi risorse non solo di Manfredonia ma del’intera Capitanata e anche oltre. E tempo ormai di dare delle serie e concrete risposte ai molti quesiti che provengono dalla varie specifiche realtà portuali, da quelle turistiche a quelle per così dire industriali. Con particolare riguardo a queste ultime visto che quelle turistiche sono portate avanti da privati sia pure con il concorso finanziario dello Stato”.

Il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi si mostra preoccupato da una parte ma anche fiducioso dall’altra sulla possibilità di uscire una volta per tutte dall’empasse nella quale è finito lo scalo marittimo di Manfredonia, uno dei più validi non solo della Puglia.

Nella riunione di Bari si sono ritrovati introno ad un unico tavolo i riferimenti istituzionali del territorio che a vario titolo hanno voce in capitolo per decidere cosa occorre fare per rilanciare quella struttura, vale a dire: Consorzio Asi, Provincia di Foggia, Comuni di Manfredonia e Monte Sant’Angelo, Autorità portuale, Confindustria, Camera di Commercio. E forse la prima volta che quelle rappresentanze si sono ritrovate insieme schierate per discute di un problema dalla cui soluzione dipendono molti aspetti dello sviluppo della Capitanata e non solo dal punto di vista economico.

In quella sede sono state esposte le non poche problematiche che interagiscono in capo al molo Alti fondali, detto enfaticamente porto industriale, ma che in sostanza coinvolgono le altre strutture, dal porto storico, a quelli turistici peraltro in costruzione. Questioni di ordine tecnico ma anche di ordine politico-amministrativo. Le prime sono la gran parte e riguardano gli ormai famosi “nastri trasportatori”. Famosi perché non sono mai entrati in funzione nonostante gli ingenti investimenti riversati per costruirli agli inizi degli Anni settanta, famosi per i tanti convegni, summit e tavoli a vari livelli tenutisi senza che mai si sia riusciti a decidere cosa farne. A Bari si è detto che non sono neanche collaudabili. “Occorrono – insiste Riccardi – idee e proposte alternative che rendano utilizzabile una struttura che potrebbe dare molto allo sviluppo di una vasta area del Meridione”.

In questa prospettiva le istituzioni presenti al tavolo di Bari hanno deciso di avviare una serie di consultazioni per enucleare quelle proposte che una volta scelte e definite dovrebbero essere messe in atto. In previsione della riunione fissata per il tre aprile prossimo a Manfredonia, il presidente dell’Asi di Foggia, Franco Mastroluca, cui è stato affidato il compito di coordinatore del gruppo di lavoro, ha avviato una verifica degli aspetti tecnici della struttura, base per ogni valutazione e decisione.

Ma al fianco degli aspetti tecnici vi sono anche quelli non meno fondamentali riguardanti la governance del porto. La creazione dell’Autorità portuale locale non è riuscita a dare, per una serie di ragioni e circostanze oggettive e non, quello sprint che pure era lecito aspettarsi. Anche su questo versante occorre fare chiarezza.

Ufficio Stampa e Comunicazione – Comune di Manfredonia (FG)
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