PRESENTAZIONE DELLA GIORNATA MONDIALE DEL RENE 8 MARZO 2012

Un male nascosto, silenzioso, troppo spesso ignorato. Eppure gli effetti possono essere tanto devastanti da paragonarli, secondo la medicina, a quelli

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Un male nascosto, silenzioso, troppo spesso ignorato. Eppure gli effetti possono essere tanto devastanti da paragonarli, secondo la medicina, a quelli delle patologie oncologiche.

Si tratta delle malattie ai reni di cui ne soffre, spesso senza saperlo, il 10% della popolazione italiana.

 

 

La Società italiana di nefrologia, la Fondazione italiana rene, in collaborazione con la Croce rossa italiana e l’International society of nephrology, hanno promosso per giovedì 8 marzo la settima “Giornata Mondiale del Rene”, giornata in cui sarà possibile misurare gratuitamente la pressione arteriosa e fare l’esame delle urine nei centri nefrologici e nelle piazze delle maggiori città.

Negli scorsi decenni molto è stato fatto per assicurare un trattamento dialitico di qualità a tutti coloro che ne presentassero la necessità e per aumentare il numero di trapianti renali. Oltre a intensificare l’impegno per un ulteriore sviluppo di queste terapie, è necessario però promuovere un’energica campagna di prevenzione e diagnosi precoce delle nefropatie. E’ proprio questo l’obiettivo della Giornata Mondiale del Rene. L’evento, che si celebra annualmente in tutto il mondo nella seconda settimana di marzo, intende aumentare l’attenzione nei confronti del danno renale cronico e dell’importante patologia cardiovascolare a esso associata. Critica, infatti, è la compromissione cardiovascolare: la maggior parte  dei nefropatici muore per un incidente cardiovascolare prima di arrivare alla dialisi. Morbilità e mortalità cardiovascolare e danno renale sono strettamente correlati. Questa relazione esiste  indipendentemente dal fatto che l’evento iniziale sia renale o cardiaco. E’ anche da ricordare che alcune malattie, come l’ipertensione arteriosa e il diabete, possono dare inizio a entrambe le patologie. Chi ha una malattia renale deve quindi occuparsi anche del proprio cuore, e chi ha una cardiopatia o una vasculopatia è a rischio di nefropatia.

 

 

Sono 5 milioni gli italiani con i reni “in default”, che a causa di una ridotta funzionalità dell’organo-filtro rischiano complicanze cardiovascolari, dialisi e trapianto. Ma sono più del doppio, circa 13 milioni, i connazionali che soffrono di malattie renali a vari livelli di gravità.

Numeri in progressivo aumento, parallelamente all’invecchiamento della popolazione e alla diffusione di condizioni a rischio come diabete, obesità e ipertensione. Per rallentare, arrestare o addirittura invertire la marcia verso l’insufficienza renale cronica, la parola d’ordine è giocare d’anticipo.

 

Basta sottoporsi regolarmente a esami molto semplici ed economici come i test delle urine e dei livelli di creatinina nel sangue; analisi ben note agli atleti che i nefrologi propongono come esempio di prevenzione: una sorta di “check-up dei campioni”, da imitare per salvarsi i reni. L’alleanza con il mondo dello sport è uno degli ingredienti della Giornata mondiale del rene. Per l’occasione, sono in programma visite gratuite in 215 centri di nefrologia in tutto il Paese; test della pressione e delle urine offerti su camper-ambulatori e nelle piazze di 36 città in 15 regioni, e visite in 35 scuole di 24 città. Per veicolare il messaggio i medici hanno arruolato anche i nuovi media, con uno spot video su YouTube e una fan page su Facebook. Domenica 4 marzo inoltre, grazie a un’alleanza con la Lega calcio, in tutti i campi di serie A verrà esposto lo striscione della Giornata del rene. Infine, il volto dell’edizione 2012 sarà la pluricampionessa mondiale di canoa Josefa Idem, che la prossima estate parteciperà a Londra alla sua ottava Olimpiade consecutiva. «Un risultato frutto di duri allenamenti – commenta Rosanna Coppo, ex presidente Sin – di uno stile di vita corretto, ma anche di controlli medici periodici: proprio quelli cui dovrebbero sottoporsi tutti per prevenire la malattia renale». La malattia renale, ricordano gli esperti, è particolarmente insidiosa perchè non dà sintomi. È silenziosa, ma avanza inesorabile. E quando si manifesta, la perdita di funzionalità d’organo è ormai del 90% e diventa necessaria la dialisi. È urgente correre ai ripari, incalzano i nefrologi. Dal 2000 a oggi, infatti, gli italiani che hanno subito un trapianto di rene sono passati da 9.500 a 17 mila (+78,9%), e i dializzati da 37 mila a 45 mila (+22%). E il problema, oltre che medico, è anche sociale ed economico, considerando che «un paziente dializzato costa complessivamente circa 50 mila euro all’anno. In totale, la spesa annuale per tutti i dializzati italiani ammonta alla cifra enorme di 2 miliardi di euro», continua l’ex presidente della Sin. Eppure, «basterebbe trattare in modo intensivo anche solo il 10% delle persone con riduzione moderata della funzionalità renale(funzionalità residua al 60%), ritardando di 5 anni la loro progressione verso un danno d’organo significativo, per risparmiare 2 miliardi di euro: tanti da pagare un anno di sedute ai dializzati di oggi». Da qui il ruolo chiave della prevenzione. «Il 60% delle cause di ingresso in dialisi può essere affrontato e gestito», evidenzia infatti Diego Brancaccio, presidente Fir. «Basti pensare che il 72% dei dializzati nel mondo sono pazienti diabetici o ipertesi».

Affinchè possa essere effettuata una opportuna prevenzione è necessario informare la popolazione. Risulta importante far capire cosa sono i reni, perché sono così importanti per la nostra salute e cosa è possibile fare per proteggerli.

Cosa sono i reni e perché sono dei preziosi alleati della nostra salute?

 

I reni sono due organi situati nell’addome, a forma di fagiolo, grandi approssimativamente come un pugno. Sono organi meravigliosi, indispensabili alla vita: eliminano i prodotti di scarto del metabolismo (il loro accumulo nell’organismo è tossico), numerosi farmaci e sostanze estranee. Regolano il patrimonio dell’organismo di acqua, di sali, di acidi e bicarbonati, eliminandoli se in eccesso e trattenendoli se in difetto. Producono alcuni ormoni: eritropoietina, che stimola la produzione dei globuli rossi, renina e prostaglandine regolatori della  pressione arteriosa.

Attivano la vitamina D, essenziale per la normalità del ricambio del calcio e la salute dell’osso.

 

Come proteggere i Reni?

  1. Curare le malattie che possono indurre un danno renale: innanzitutto l’Ipertensione Arteriosa,l’Arteriosclerosi e il Diabete; ma anche l’Obesità, la cosiddetta Sindrome Metabolica, la vita troppo sedentaria.
  2. Evitare il fumo.
  3. Mantenere una dieta corretta e un accurato controllo del peso corporeo (pesarsi spesso), svolgendo anche attività fisica: l’assunzione di farmaci non autorizza a trascurare le norme dietetiche. Se si è sovrappeso, è necessaria una dieta ipocalorica. Evitare diete molto ricche di calorie, zucchero, dolci e grassi animali.
  4. Controllare regolarmente (a qualsiasi età, anche nei bambini) la Pressione Arteriosa. E’ ottimale una pressione eguale o inferiore a 130/80 mm di mercurio. Valori superiori a 140/90 sono patologici a qualunque età. Nei pazienti con Diabete si suggerisce di mantenere la Pressione Arteriosa a valori inferiori a 130/80.
  5. Se si ha Ipertensione Arteriosa, Diabete o Arteriosclerosi, è necessario curare bene queste affezioni anche per proteggere i reni. Non basta però accontentarsi di seguire una cura: occorre controllare che i risultati siano quelli desiderati. Oggi ci sono molti farmaci per trattare l’Ipertensione Arteriosa: i risultati migliori si ottengono con piccole dosi di farmaci diversi.
  6. Alcuni farmaci (ACE inibitori, Sartanici) oltre all’effetto anti-ipertensivo, possiedono un’azione specifica renoprotettiva, che rallenta la progressione del danno renale, soprattutto in presenza di proteinuria marcata.
  7. Anche se ci si sente bene, eseguire un semplice esame delle urine in occasione di altri controlli di laboratorio, o comunque con scadenza biennale. Non trascurare eventuali anomalie minori rivelate da questo esame (per esempio la presenza di sangue all’esame microscopico o di proteine in quantità modesta). A maggior ragione l’esame delle urine va eseguito in caso di emissione di urine di colore differente dall’abituale.
  8. Curare le infezioni urinarie, la calcolosi renale e l’ostruzione cronica delle vie urinarie (per esempio da ipertrofia prostatica), condizioni che possono causare gravi danni ai reni.
  9. Evitare l’uso prolungato di farmaci potenzialmente nefrotossici, come gli analgesici o gli anti-infiammatori. Chi ne ha assoluto bisogno deve ricordarsi di controllare periodicamente la funzione dei reni.

10.  Eseguire, in tutte le condizioni di rischio, il controllo della funzione renale con la determinazione della Creatininemia e dell’Azotemia, ripetendole eventualmente ad intervalli regolari, ad esempio annuali, o semestrali se il rischio è elevato.

11.  Correggere la Colesterolemia elevata e gli eccessi di peso corporeo, che possono favorire l’Arteriosclerosi, l’Ipertensione Arteriosa e il Diabete.

12.  Nel caso del Diabete, mantenere i livelli della Glicemia ben controllati e i valori di Emoglobina glicata il più vicino possibile alla norma.

 

 

 

Comunicato a cura del

Dipartimento Interaziendale per l’Assistenza in Nefrologia Dialisi e Trapianto

DIAN – Provincia di Foggia

 
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