incontro tra Sel e Riccardi

Lo strano atteggiamento del Sindaco Riccardi continua. All’ultima riunione tenuta a Palazzo San Domenico tra il Sindaco e la coalizione dei partiti, c

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Lo strano atteggiamento del Sindaco Riccardi continua. All’ultima riunione tenuta a Palazzo San Domenico tra il Sindaco e la coalizione dei partiti, che nelle scorse elezioni comunali lo ha sostenuto portandolo alla vittoria, non è stato invitato Michele La Torre, in qualità di segretario cittadino del SEL.
Il sindaco, di concerto con il coordinatore della coalizione sig. Franco Castriotta, già al primo incontro sospese la seduta adducendo futili e strani motivi di carattere politico, anzi “partitico”: si tiene a precisare che si sarebbe dovuto parlare di argomenti importanti per il futuro dei cittadini di Manfredonia, eppure, per disquisire sul SEL, è stato prima rimandato, e poi boicottato, un incontro di grande importanza. Ma come mai questo strano atteggiamento? Quali sono realmente le intenzioni del primo cittadino? A questo punto ci domandiamo se Angelo Riccardi vuole fare veramente il sindaco della nostra città, pensando a risolvere i problemi ben più seri che ci attanagliano, oppure vuole solo giocare a “Risiko” con i partiti? Una cosa è certa: la difficile situazione politica interna che si sta creando non rema a favore dell’attuale coalizione.
Gli atteggiamenti disgregativi e astiosi nei nostri confronti da parte del Sindaco e dei suoi più stretti collaboratori si stanno moltiplicando, senza valide e fondate motivazioni. Cose strane stanno accadendo ultimamente, eventi che minano gli elementi cardini di una normale democrazia, ragione per cui ci sembra opportuno pensare seriamente anche all’ipotesi di uscire dalla maggioranza. Il Sel di Manfredonia da oggi dice NO a certe metodologie e certe prassi anomale; ha voglia di discutere (come già sta facendo attivamente) di contenuti, di idee e di nuovi progetti per il rilancio dell’OCCUPAZIONE. I giovani di Manfredonia esigono chiarezza e trasparenza e non hanno tempo e voglia per i giochini e le trame di Palazzo.
Per questi motivi, intanto, non possiamo non citare un pensiero di Marco Travaglio: “La differenza tra le dittature e le democrazie è che nelle dittature c’è solo il diritto di applauso, mentre nelle democrazie c’è anche il diritto di critica e di pernacchio”.
Il segretario cittadino
Avv. Michele la Torre
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