Antidroga “Torrione”: 3 arresti CC. 3 rinviati a giudizio, 3,5 kg hashish

I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Manfredonia, comandante Capitano Federico M.G. Fazio, comandante N.O.R. T

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I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Manfredonia, comandante Capitano Federico M.G. Fazio, comandante N.O.R. Tenente Antonio Stanizzi, al termine di una complessa attività di indagine, denominata “Torrione” (dal nome del luogo nel pieno centro di Manfredonia, zona Via delle Antiche Mura, che dalle indagini è risultato essere uno dei luoghi dove avvenivano le cessioni di hashish) le cui risultanze hanno trovato concorde l’Autorità Giudiziaria, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Foggia nei confronti di 3 soggetti.

I nominativi.

1) Michelangelo Mulas di anni 38, già agli arresti domiciliari poiché arrestato da militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Manfredonia in data 03.10.2010, per detenzione finalizzata allo spaccio di circa 320 grammi di hashish (risottoposto agli arresti domiciliari);
2) Riccardo Guicciardini di anni 35, già detenuto presso la Casa Circondariale di Foggia poiché arrestato dal citato Nucleo Operativo in data 09.11.2010, per detenzione finalizzata allo spaccio di circa 720 grammi di hashish (custodia in carcere);
3) Gianluca Ciociola di anni 31, libero, anche questi arrestato dai militari della Compagnia di Manfredonia in data 14.11.2010, per detenzione finalizzata allo spaccio di circa due chili e mezzo di hashish (sottoposto agli arresti domiciliari).Il fulcro dell’attività di spaccio era costituito da un impressionante numero di cessioni di hashish a terzi operate da Guicciardini Riccardo, per il quale sono state riscontrate circa 400 cessioni, alcune delle quali effettuate in concorso con i nominati correi, per un “giro d’affari” stimato circa 5.000 euro a settimana. Quest’ultimo infatti era l’organizzatore ed il gestore dell’attività di spaccio, avvalendosi di volta in volta della collaborazione degli altri soggetti, incensurati ed insospettabili, per porre in essere la propria attività, sia per quanto attiene le cessioni che per la custodia dello stupefacente. Gli acquirenti fanno parte di svariati ceti sociali, fasce d’età e condizioni economiche. Il “quadro” che ne è emerso appare degno di considerazione, poiché altissima è la diffusione ed il consumo dell’hashish, tra l’altro erroneamente considerata droga “leggera”; la pericolosità intrinseca derivante dal consumo di tale droga, infatti, è costituita dal fatto che l’assunzione della stessa, oltre ad avere effetti nocivi per la salute del consumatore, può portare spesso ad assuefazione e ricerca di sostanze sempre più forti. Da non trascurarsi inoltre il fattore economico: in un periodo di crisi generalizzata e mancanza di liquidità, spesso per approvvigionarsi di stupefacenti si giunge ad indebitarsi o a delinquere per racimolare quanto necessario per l’acquisto.
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