Omicidio Giusy Potenza, assolte le due amiche: “non favorirono prostituzione”

OMICIDIO Giusy Potenza: con sentenza della Sezione “famiglia” della Corte d’Appello di Bari, che ha ribaltato il verdetto di I grado di condanna a 4 a

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OMICIDIO Giusy Potenza: con sentenza della Sezione “famiglia” della Corte d’Appello di Bari, che ha ribaltato il verdetto di I grado di condanna a 4 anni di carcere a testa per favoreggiamento della prostituzione, sono state assolte dall’accusa le sipontine Sabrina Santoro, 30 anni, e Floriana Mangini, di 25. Le donne non hanno favorito dunque la prostituzione di Giusy, la 14enne di Manfredonia uccisa a colpi di pietre lo scorso 13 novembre 2004. La vittima sarebbe stata assassinata dal procugino Giovanni Potenza, all’epoca 27enne, con il quale aveva avuto una “relazione clandestina”. Relazione che la 14enne avrebbe voluto rivelare se Potenza non avesse lasciato la moglie. Per l’omicidio Giovanni Potenza è stato condannato a 30 anni di detenzione in via definitiva.
Sabrina Santoro e Floriana Mangini sono state assolte per non aver commesso il fatto.Tanto PG che parte civile avevano chiesto la conferma della condanna a 4 anni di carcere.
In base a quanto emerso durante le indagini della Procura di Foggia, agenti del Commissariato di Manfredonia e Squadra Mobile, Giusy si sarebbe prostituita per pochi euro a prestazione, facendolo – secondo l’accusa che non ha retto al vaglio dibattimentale (fonte: GdM) – dopo che Sabrina Santoro e Floriana Mangini provvedevano a trovarle i clienti, al fine di dividere i guadagni successivi. Da qui l’arresto delle due ragazze poste in seguito ai domiciliari il 6 maggio del 2005, per poi tornare in libertà nel luglio dello stesso anno. Anche a carico di Potenza fu ipotizzato lo stesso reato, favoreggiamento della prostituzione, ma in seguito archiviato dagli inquirenti.
Con la sentenza di primo grado, emessa dal Tribunale di Foggia l’11 ottobre 2007, si era in parte ridimensionata l’accusa a carico delle due imputate, con l’esclusione che le donne avessero indotto Giusy alla prostituzione e allo sfruttamento. La condanna a 4 anni fu stabilita per il favoreggiamento alla prostituzione. Ieri in appello a Bari la conclusione del processo, in un’unica udienza. Il sostituto procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna, ribadita anche dagli avvocati Raul PellegriniFlora Torelli, costituitosi parte civile per conto dei familiari di Giusy. I difensori, gli avvocati Francesco Santangelo e Mario Russo Frattasi, hanno replicato evidenziando la presenza di accuse prive di riscontri, basate su voci e testimonianze di un cliente della vittima che durante le indagini e il processo aveva cambiato più volte la versione dell’accaduto.
Per la difesa le due ragazze conoscevano Giusy solo per essere amiche della sorella maggiore, ma senza frequentarla e nè dunque la gestivano per la prostituzione. Secondo gli avvocati Santangelo e Russo Frattasi non sarebbe stato neanche certo che la ragazza si fosse realmente prostituita. Anche le confidenze della stessa vittima all’amico coetaneo non sono state ritenuto, per via dell’età e delle circostanze emerse, del tutto attendibili (Fonte: GdM).
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