Spiaggiamento vegetali marini, intervento della ECO-Logica

IL litorale di Manfredonia, nel tratto compreso tra la scogliera in località Acqua di Cristo e gli arenili della Riviera Sud, è da sempre interessato

CASO STEPPE PEDEGARGANICHE
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IL litorale di Manfredonia, nel tratto compreso tra la scogliera in località Acqua di Cristo e gli arenili della Riviera Sud, è da sempre interessato dal fenomeno dello spiaggiamento di residui vegetali marini, sospinti sulla costa durante le mareggiate invernali . Negli ultimi anni il fenomeno ha assunto dimensioni ragguardevoli, soprattutto in prossimità delle barriere frangiflutti, dove le biomasse tendono ad accumularsi con particolare intensità a causa dello scarso ricambio idrico.
La presenza degli accumuli rappresenta un problema rilevante sia per i bagnanti che si recano su quelle spiagge durante la stagione estiva, sia per i frequentatori del lungomare; ma danneggia economicamente anche i gestori degli stabilimenti balneari e delle strutture ricettive della zona. Tutto questo spinge il Comune di Manfredonia a un intervento non più differibile, per tutelare l’ambiente e la salute pubblica.
“Non avendo al proprio interno professionalità in grado di effettuare interventi specialistici in questo campo, l’Ente ha stipulato una convenzione con la ‘ECO-logica’, una società di ingegneria, consulenza e servizi ambientali, per portare avanti una progettazione che possa risolvere l’intera problematica. Il quadro d’intervento richiederà una serie di indagini preliminari, con la redazione di un piano di spostamento del materiale spiaggiato, di un progetto di deposito temporaneo e relativa gestione, e di un piano di sperimentazione.ì L’operazione presuppone, inoltre, lo svolgimento di attività preliminari quali campionamenti, analisi e rilievi del materiale spiaggiato e del sito di deposito. In attesa di attivare il piano d’intervento, il sindaco Angelo Riccardi e l’assessore all’Ambiente Michele Gallifuoco hanno emanato un provvedimento per rimuovere i rifiuti ed eliminare i piccoli canneti sorti attorno allo specchio di mare sul lungomare di Siponto: con il tempo, infatti, erano diventati tanto folti da ostruire il corso delle sorgenti che sgorgano nella zona, creando un manto insidioso e cedevole.
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