ANCHE I MORTI NELLA MORSA DEL DISSESTO COMUNALE

Nonostante abbiano regolarmente pagato - provveduto a proprie spese - inadempienze - mancata predisposizione degli atti amministrativi - incamera i so

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Nonostante abbiano regolarmente pagato – provveduto a proprie spese – inadempienze – mancata predisposizione degli atti amministrativi – incamera i soldi dei contribuenti ma – degrado morale della collettività>>

La dissennata gestione amministrativa che ha messo in ginocchio la città, non risparmia neanche i defunti. <La situazione che sta vivendo in questi mesi il nostro cimitero, luogo sacro e colmo di memorie della nostra comunità, ha dell’inverosimile> denuncia l’architetto Andrea Dell’Olio. <Paradossale – esemplifica – la situazione segnalata da numerosi familiari di defunti i quali nonostante abbiano regolarmente pagato quanto dovuto, a distanza di mesi e svariati solleciti, non hanno visto completato nella parte lapidea la tomba dei propri cari. Alcuni di loro hanno provveduto a proprie spese a completare la tumulazione, spese che il comune non riconosce e quindi non verranno restituite, incamerando immotivatamente quanto già versato dai familiari interessati>.
Dall’Olio è diretto testimone-vittima di tale assurda situazione che si protrae ormai da qualche anno. <A distanza di un anno dalla morte di mio padre e a qualche mese da quella di mia madre – racconta – non è cambiato nulla: il comune non ha utilizzato il denaro che ha percepito dai familiari dei defunti per acquistare quanto necessario a completare la tumulazione. Alle mie reiterate richieste di spiegazioni – rivela l’architetto Dell’Olio – circa le motivazioni di tali inadempienze, non ho avuto alcun riscontro. La realtà è che pur avendo pagato tutto il dovuto per la tumulazione, questa rimane incompleta. Per tutta risposta, mi è stato detto con volgare insolenza, che se non avevo i soldi per pagarmi la tumulazione del mio congiunto defunto, potevo optare per la cremazione>.
Una situazione che va oltre ogni nera immaginazione e connota eloquentemente il baratro nel quale sono finiti anche i defunti. <Una situazione assurda dipendente direttamente dal pessimo governo degli amministratori di Palazzo San Domenico> afferma l’architetto Dell’Olio che ha appurato che tutto dipende dalla mancata predisposizione degli atti amministrativi e dunque dalla mancata loro approvazione. Nell’ultimo consiglio comunale tenuto il 7 agosto scorso, avrebbero dovuti essere approvati le variazioni e l’assestamento del bilancio 2018, cosa che non è avvenuta per la fuga della maggioranza e il conseguente rinvio del provvedimento al 27 prossimo. <Senza l’approvazione di quel documento contabile fondamentale – rileva Dell’Olio – non è possibile inserire in bilancio i fondi relativi ai loculi. Questa amministrazione comunale – evidenzia Dell’Olio – incamera i soldi dei contribuenti ma non può inserirli in bilancio. Gli uffici sono fermi, i dirigenti in standby. I danni alla collettività non solo materiali ma anche morali, dei loro errori e dei mancati adempimenti, sono enormi e si ripercuotono in tutti gli ambiti della collettività anche in quello cimiteriale dove i familiari dei defunti non possono ottenere una degna sepoltura dei propri cari defunti. Una amministrazione – riflette dall’Olio – paladina del degrado morale della collettività: restituite – è l’accorato invito rivolto – ai vivi e ai morti la dignità di una condizione civile>.


Michele Apollonio

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