Affidamenti sospetti a Mattinata, indagato ex capo Ufficio Tecnico. Occhi puntati sui campi sportivi dei Gentile

Mentre si avvicina la decisione sullo scioglimento o meno del Comune di Mattinata, emergono nuove correlazioni opache nella macchina amministrativa. G

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Mentre si avvicina la decisione sullo scioglimento o meno del Comune di Mattinata, emergono nuove correlazioni opache nella macchina amministrativa. Guai per l’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’architetto Michele Longo, indagato per reati inerenti ad abusi in contratti nell’esercizio delle sue funzioni. Da tempo gli investigatori hanno puntato i riflettori sulla vecchia giunta guidata da Lucio Roberto Prencipe, di cui Longo è stato suo fedele collaboratore, chiamato dallo stesso Prencipe così come avvenne per Franco La Torre (ex vicesindaco di Manfredonia) inserito nell’ufficio staff ma attraverso un contratto ritenuto illegittimo. Vicenda che portò Lucio Roberto Prencipe ad essere condannato in via definitiva nel 2015 dalla Corte dei Conti per danno erariale insieme all’ex vicesindaco Raffaele Prencipe e agli altri membri della giunta, Rosa Pia CicconeAntonio Sacco e Raffaele D’Apolito, quest’ultimo figlio dell’ispettore D’Apolito più volte citato dalla nostra testata. L’ex primo cittadino, inoltre, è tuttora sotto processo per falsi in documenti. Per non parlare poi dei progetti di riqualificazione urbana sonoramente bocciati dalla Soprintendenza, e formulati da tecnici di fiducia dello stesso Lucio Roberto Prencipe, il quale, a conti fatti, pare aver preso parecchie cantonate durante la sua amministrazione.

Lucio Roberto Prencipe

Ed ora tocca all’architetto Longo, chiamato in causa per alcuni affidamenti pubblici. Risale al 3 novembre scorso l’avviso di conclusione delle indagini preliminari con nomina del difensore d’ufficio emesso dalla Procura nell’ambito del procedimento penale (n.101/2016 R.G.N.R.) “conseguente a fatti e atti connessi all’espletamento di compiti d’ufficio”.

Sono proprio gli affidamenti pubblici la pietra fondante che portò all’arrivo a Mattinata della Commissione d’accesso agli atti. Appalti sui quali i commissari hanno incentrato gran parte del proprio lavoro. Occhi puntati soprattutto sull’ex giunta ma anche su quella attuale di Michele Prencipeche non avrebbe inciso in maniera radicale a modifiche rispetto alla vecchia gestione.

Presunti favori a persone vicine ai clan locali dietro l’assegnazione di alcuni campi sportivi del paese. Una questione che fu già oggetto di esposti inviati al Prefetto e che accesero l’attenzione degli organi inquirenti sulla “farfalla del Gargano”. “La gestione degli impianti sportivi è tutta in mano alla criminalità organizzata – scrissero -. Il riferimento è ad alcune strutture gestite in paese da persone vicine agli ambienti criminali. Soggetti favoriti da “lavori svolti in economia tra mille varianti e autorizzati dal tecnico di fiducia del sindaco – durante l’amministrazione Lucio Prencipe”. Per un impianto in particolare, “si può notare come la concessione iniziale prevedesse una durata di 30 anni mentre, con artifizi e raggiri è stata portata a 40 anni! Un bonus di 10 anni. Inoltre ci sarebbe dovuta essere una rendicontazione puntuale di tutte le spese fatte dalla società al Comune ma questo non è mai avvenuto”. Circostanze queste che solo chi ha fatto parte dell’ultima giunta poteva conoscere.

L’impianto “in particolare” sarebbe quello in zona Concezione affidato nel 2012 alla società del 30enne Antonio Gentile, figlio di Giovanni Gentile e nipote di Francesco Pio Gentile detto “rampino” o “passaguai”, luogotenente del clan Romito a Mattinata. Proprio i Gentile sono indicati dalla relazione della DIA come egemoni sul territorio mattinatese. Basta dare un’occhiata alle ultime mappe della mafia per averne piena contezza.

Una vera telenovela quella per i campi sportivi in zona Concezione. Durante i lavori si dimise l’ingegner Sacco, forse proprio a causa delle continue varianti richieste dai Gentile ed infine approvate dall’attuale giunta guidata da Michele Prencipe.
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