IL SINDACO E IL GENERALE

E’ quanto mai terribilmente esplicativa del drammatico momento non solo politico-amministrativo nel quale è precipitato Manfredonia, la disputa a suo

Influenza: in Puglia casi settimanali sopra media stagionale
Non affondate il Nostro Futuro
Maltempo nel fine settimana

E’ quanto mai terribilmente esplicativa del drammatico momento non solo politico-amministrativo nel quale è precipitato Manfredonia, la disputa a suon di velenose invettive tra Angelo Riccardi, ineffabile sindaco della Città di Manfredonia e Peppino Marasco, dinamico generale della Civilis.
Al di là dei motivi e dei contenuti della diatriba, quel che fa maggiormente specie è l’accanimento del sindaco esplicitato da una serie di interventi sui social mirati a screditare Marasco che imperterrito lo bracca con un mare di post con fotografie e filmini delle tante cose che non vanno in questa città, le immondizie in primis, che dimostrano come palesemente e vistosamente sia abbandonata a sé stessa. Una denuncia peraltro condivisa e rafforzata da una infinità di cittadini che a loro volta evidenziano guasti e abbandoni diffusi in ogni angolo dell’abitato e del territorio limitrofo.
Una realtà inconfutabile ma che non piace al Riccardi che contrappone a quelle immagini severe ma reali, sfottò, epiteti canzonatori, immagini caricaturali e via dicendo con questo indecoroso campionario. Un modo di fare che Riccardi e suoi adepti, riservano per tutti coloro che evidenziano situazioni di dissenso della dottrina dominante.
L’imperturbabile Marasco risponde con la baldanza della realtà, di chi svolge, come ha rimarcato nei post di replica, un servizio a beneficio della città e della stessa amministrazione che bene farebbe a prendere buona nota di quelle che in fondo sono segnalazioni che dovrebbero far parte dei compiti degli amministratori preposti e che in mancanza andrebbero considerate come un servizio peraltro del tutto gratis, da tenere in conto.
Ma così non è: Riccardi ignora tutto e orchestra, nel tentativo di blindare la sua magra attività amministrativa, una campagna denigratoria contro quel che Marasco e cittadini notificano pubblicamente.
Un errore di Riccardi? Indubbiamente. Ma ben studiato. E’ infatti ormai consuetudine nella tattica politica-amministrativa di Riccardi creare situazioni che in qualche modo tengono impegnati il popolo per evitare che si concentri troppo sui problemi reali e drammatici che li assillano. Una pia…preoccupazione del sindaco che tuttavia non nasconde l’inganno. E per tenere alto il tiro alza sempre di più la posta.
Nel caso Marasco è arrivato addirittura a mettere mano, utilizzando la sua posizione dominante di sindaco della Città, ad una delibera di giunta nell’intento di dare scacco al generale. Una delibera con la quale il sindaco nelle sue funzioni istituzionali, revoca una precedente sua delibera con la quale conferiva al generale Giuseppe Marasco, un encomio solenne motivandolo con tutta una serie di documentati, meriti e benemerenze a beneficio della Città. Con ardita disinvoltura il sindaco Riccardi revoca la precedente sua delibera motivandola con un “approfondimento” del servizio di Marasco. Il quale niente affatto turbato, come leggiamo nei suoi post, gli ha risposto per le rime.
I voli pindarici di Riccardi non sorprendono e impressionano ormai più nessuno. Ma qui oltre al fondo morale, si sono toccati aspetti istituzionali preoccupanti. E’ evidente che c’è un uso del tutto personale del potere che gli viene dalla carica che il popolo gli ha affidato ma per fare ben altro che trastullarsi, utilizzando strumenti istituzionali, con faccende che esulano dai doveri amministrativi che chiaramente vengono disattesi quanto meno nel tempo, alquanto consistente, dedicato ai post e ora alla delibera fatta votare dalla giunta comunale.
Ma solo ora, dopo che Marasco si è dedicato alla cura visiva della Città, il sindaco si accorge di aver sbagliato la delibera di giunta? E allora: quante altre delibere, magari riguardanti argomenti importanti, sono sbagliate o accomodate? La triste storia della gestione amministrativa comunale finita nel tritacarne della Corte dei conti è abbastanza eloquente. Ancora una volta Angelo Riccardi ha dimostrato la pochezza del suo livello culturale e politico.
Francamente ci si sarebbe aspettato, come si conviene ad un Sindaco di una collettività
complessa come quella manfredoniana, un atteggiamento costruttivo, dialogante, supportato da argomentazioni serie, di comunicazioni trasparenti sull’attività amministrativa; un sindaco che si applicasse alla soluzione dei tantissimi problemi vitali andatisi accumulando irrisolti sotto il suo duplice mandato, che creasse presupposti per un futuro di crescita, che fosse pensoso per le sorti della Città. Un sindaco insomma che facesse il Sindaco.
Lo vediamo invece impegnato in una “guerra” puerile, insulsa e meschina che nulla c’entra con il governo della Città, dove prende sberle anche da un cittadino della Civilis sia pure Generale.
Michele Apollonio

false

COMMENTI

WORDPRESS: 0