Fermato Tomaiulo resta D’Anzeris (ma non è finita)

Il Consiglio di Stato ferma Franco Tomaiuolo e rimette al suo posto Antonietta D’Anzeris. L’attesa di rientrare in consiglio comunale, reintegrato da

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Il Consiglio di Stato ferma Franco Tomaiuolo e rimette al suo posto Antonietta D’Anzeris. L’attesa di rientrare in consiglio comunale, reintegrato da una sentenza del Tar Puglia, di Tomaiuolo, primo dei non eletti nelle liste dell’UDC nelle elezioni comunali del maggio scorso, è durata pochi giorni: il tempo di consentire al Consiglio di Stato di accogliere il controricorso presentato dalla D’Anzeris che ha contestato in buona sostanza quanto sostenuto dal Toamiuolo, e disporre la sospensione della proclamazione di quest’ultimo in attesa di esaminare il ricorso nella prima utile camera di consiglio. Tale decisione provvisoria per evitare che il consiglio comunale di Manfredonia convocato per martedì 17 novembre prossimo, proceda all’<esame delle condizioni di eleggibilità e compatibilità del sig. Tomaiuolo Francesco, proclamato eletto alla carica di consigliere comunale>.
Il balletto di consiglieri comunali nell’assise manfredoniana continua e se possibile si complica. Oltre a questi ricorso e controricorso le cui risultanze definitive sono di là da venire, c’è un altro ricorso pendente al Tar di Puglia presentato da Angelo Salvemini candidato nelle liste del movimento “Iniziativa democratica” che chiama in causa tre consiglieri proclamati eletti del PD (Addolorata Zammarano, Giovanni Ognissanti, Libero Palumbo) e uno del “Movimento Est” (Alfredo De Luca) e naturalmente il Comune di Manfredonia.
Anche qui come nel primo caso, la disputa in discussine è l’attribuzione dei voti che non sarebbe stata corretta in alcune sezioni elettorali. Nel caso di Franco Tomaiuolo, il Tar aveva accolto il suo ricorso nel quale lamentava al mancata attribuzione di una manciata di voti mancanti per sorpassare la collega di lista Antonietta D’Anzeris proclamata eletta assieme ad Antonio Conoscitore nella lista Udc (abbandonata poi da entrambi che hanno costituito l’Area popolare Manfredonia). Una decisione contestata nel ricorso presentato da Antonietta D’Anzeris al Consiglio di Stato che ha motivato la sospensione degli effetti della sentenza del Tar di Puglia favorevole a Tomaiulo, con la necessità “di evitare nelle more della camera di consiglio si determinino pregiudizi irreversibili non rimediabili mediante un’ordinanza emessa in sede collegiale”. La prima camera di consiglio collegiale utile per trattare “la questione dedotta in appello meritevole dell’approfondimento”, è quella fissata il primo di dicembre prossimo.
L’esito dell’altro ricorso è dipendente dal riconteggio delle schede scrutinate in due sezioni elettorali che il Tar di Puglia ha disposto sia condotto da parte della prefettura di Foggia. Fino ad allora il consiglio comunale di Manfredonia sarà condizionato da probabili arrivi e partenze di consiglieri. Per fortuna gli eventuali mutamenti non influiranno sull’assetto maggioranza-opposizione dell’assemblea ben definite e sostanziate a prova di ulteriori eventuali nuovi arrivi. Indubbiamente sarebbe stato preferibile che certi intoppi questa volta non addebitabili alla politica bensì agli operatori cui sono state affidate le delicate operazioni di voto e scrutinio delle schede, non fossero successi evitando così qualsiasi pur velato e sicuramente infondato retropensiero non solo tra gli interessati ma anche nel popolo votante.
Michele Apollonio

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