Riccardi e Campo vogliono vincere: "Siamo gli unici con un progetto politico"

Con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, anche il famoso tridente del Pd manfredoniano, composto dal parlamentare Michele Bordo e dai candidati Angelo Riccardi e Paolo Campo. Un tridente d’attacco che per l’ennesima volta tenterà di regalare a Manfredonia l’etichetta di città roccaforte della sinistra. “Il Pd sarà ancora una volta il perno principale del governo cittadino e di quello regionale. A Manfredonia – afferma Bordo – vinceremo al primo turno. Mi fanno ridere quelli che parlano di ballottaggio. la differenza tra noi e loro è abissale. Noi abbiamo trasformato in meglio la città, gli altri fanno di tutto per distruggerla, fanno il tifo al contrario. Sembrano sfigati, con la bava alla bocca, denigrano, accusano, sputano solo veleno”. Anche Angelo Riccardi, sindaco uscente e aspirante numero uno alla riconferma inizia iol comizio con grinta e determinazione. “Io le sfide le gioco solo per vincere, altro che ballottaggio. La città premierà la coalizione di centrosinistra perchè in 15 anni ha trasformato la città. Ha fatto tante di quelle opere pubbliche, tanti di quei progetti ed investimenti nel campo del turismo, della cultura e dell’innovazione che altri centri della Capitanata se li sognano. Alla faccia dei gufi e di chi ci guarda con invidia”. Il riferimento è ai suoi sfidanti. “Gente grigia, triste, senza argomentazioni, senza un progetto politico che butta fango sulla città, che tifa per la capitolazione di Manfredonia. Come si può votare questa gente”. Infine con le lacrime agli occhi invita tutti a votare Paolo campo alla Regione. “Per l’ennesima volta, io voto Paolo Campo, punto e basta”. E Paolo Campo c’è. “Voglio andare a Bari per il mio territorio. Perchè Manfredonia deve assolutamente riallacciare i rapporti con i baresi, ad iniziare dai collegamenti e dalle infrastrutture. Noi, rispetto al resto della capitanata abbiamo molte cose in comune con i baresi. La Regione diventa l’epicentro delle grandi decisioni. Le mie tre priorità? Lavoro, lavoro, lavoro”.

Saverio Serlenga
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