GAETANO PRENCIPE E "LA CARTA DELLA PARTECIPAZIONE"

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Occorre coinvolgere i cittadini nelle decisioni pubbliche importanti per la comunità”

Le notizie riguardanti le scelte importanti per il futuro della nostra comunità non possono essere riservate a pochi (si pensi, da ultimo, agli impianti offshore ossia all’installazione di pale eoliche in mare e al mega impianto di gpl).
Occorre riaprire le porte del Comune alla più ampia partecipazione dei cittadini con l’adozione di strumenti vincolanti che rendano effettivo tale diritto.

Il primo è l’AGENDA 21, per la quale occorre riprendere il percorso avviato dalla precedente Giunta Prencipe con l’adesione, tra i primi comun in Italia, a tale strumento di partecipazione, e poi archiviato dalle giunte successive una volta finito il finanziamento ottenuto.

Un’adesione che, in attuazione del Protocollo di Rio de Janeiro sullo sviluppo sostenibile, prevedeva tra l’altro la costituzione di un’assemblea permanente cui erano chiamati a partecipare tutti i soggetti della società civile ed istituzionale della città (associazioni, scuole,sindacati, parrocchie, enti, etc.).

L’altro strumento è la “Carta della partecipazione” , che nei giorni scorsi l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) ha sottoscritto insieme ad altre associazioni, che definisce 10 principi per un processo partecipativo dei cittadini alle decisioni di enti pubblici e privati.

Per far sì che tale partecipazione sia effettiva e di qualità, tra i dieci principi vi sono : il principio di cooperazione ( per cui un processo partecipativo coinvolge positivamente le attività di singoli, gruppi e istituzioni (pubblico e privato), verso il bene comune,promuovendo la cooperazione fra le parti, favorendo un senso condiviso e generando una pluralità di valori e di capitale sociale per tutti membri della società); il principio di informazione (per cui un processo partecipativo mette a disposizione di tutti i partecipanti, in forma semplice, trasparente, comprensibile e accessibile con facilità, ogni informazione rilevante ai fini della comprensione e valutazione della questione in oggetto. La comunità interessata viene tempestivamente informata del processo, dei suoi obiettivi e degli esiti via via ottenuti); il principio del rendere conto (per cui un processo partecipativo in ogni fase rende pubblici i suoi risultati e argomenta pubblicamente con trasparenza le scelte di accoglimento o non accoglimento delle proposte emerse, favorendo la presa di decisioni e riconoscendo il valore aggiunto della partecipazione); e il principio della valutazione (per cui i processi partecipativi devono essere valutati con adeguate metodologie, coinvolgendo anche i partecipanti e gli altri attori interessati. I risultati devono essere resi pubblici e comprensibili).

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