Il Giovedì Santo: il rito dei Sepolcri

Il solenne triduo pasquale della passione, morte e resurrezione di Cristo inizia nel pomeriggio del giovedì santo. La sera si celebra la messa in Cen

La mamma del beato Carlo Acutis in preghiera a Monte Sant’Angelo „
Caldo e afa non mollano, picchi di 46°C in arrivo: ecco dove
Gli adulti tornano a giocare. Ma i giocattoli non sono più quelli di una volta

Il solenne triduo pasquale della passione, morte e resurrezione di Cristo inizia nel pomeriggio del giovedì santo. La sera si celebra la messa in Cena Domini, nella quale si ricorda l’Ultima cena di Gesù, l’istituzione dell’eucaristia e del sacerdozio ministeriale, e si ripete la lavanda dei piedi effettuato da Cristo nell’Ultima cena. Alla fine della messa le croci restano velate, le campane silenti, e gli altari senza ornamenti, eccettuato l’altare della reposizione dove vengono conservate le sacre specie per l’adorazione e per la comunione del giorno seguente.

Sebbóleche

Veseté ‘i sebbóleche è una tradizione antichissima, che porta i fedeli a girare per diverse chiese.
Una semi-superstizione “obbliga” a visitarne in numero dispari, chissà perché. Ritengo che basti una sola, se si pensa al significato del cosiddetto “sepolcro”, per pregare intimamente.

Quando eravamo giovincelli, irridendo il significato profondo del gesto, il giovadì Santo andavamo di chiesa in chiesa a “visitare i Sepolcri” non tanto per seguire Nostro Signore, ma… per seguire le donzelle. Era un po’ blasfemo, ma presumo che a 19 anni il cervello non è proprio maturo….Parlo per me, naturalmente! Difatti all’epoca mia, la maggiore età arrivava solo al 21° anno.

J’ vesetànne ‘i sebbóleche = andare per visitare i sepolcri, è detto ironicamente quando qlcu, malvolentieri, deve fare un giro di visite di cortesia ai propri parenti.

 tratto da parlamanfredoniano.

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