Grano duro, raccolto in calo del 20% in Capitanata. Prezzi giù del 6% a luglio

Annata amara per il grano duro in provincia di Foggia, che nonostante resti leader in Italia per superficie coltivata e produzione, registra un ca

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Annata amara per il grano duro in provincia di Foggia, che nonostante resti leader in Italia per superficie coltivata e produzione, registra un calo produttivo di almeno il 20% rispetto al potenziale abituale. Secondo i dati diffusi da Ismea e analizzati da Coldiretti e Cai (Consorzi agrari d’Italia), il raccolto nazionale si fermerà a circa 3,7 milioni di tonnellate, ben lontano dalle stime ottimistiche diffuse nei mesi scorsi da parte dell’industria di trasformazione.

Calo produttivo e siccità
In Capitanata, che contribuisce per circa il 20% alla produzione italiana di grano duro, le condizioni di siccità hanno pesato in maniera determinante. I campi non hanno raggiunto le rese attese, compromettendo un’annata già segnata dall’andamento climatico irregolare.

Prezzi in discesa
A peggiorare la situazione, sottolinea Coldiretti, è la contrazione dei prezzi: a luglio le quotazioni del grano duro alla borsa merci di Foggia, punto di riferimento nazionale, hanno perso il 6% rispetto allo stesso mese del 2024 e il 15% rispetto a febbraio 2025.

Costi in aumento e futuro incerto
Mentre i ricavi calano, i costi di produzione continuano a salire. Una combinazione che, secondo Coldiretti, rischia di compromettere le prossime semine autunnali: “A tali condizioni – avvertono – si mette a rischio la sostenibilità economica delle aziende agricole e la continuità produttiva di un comparto strategico per il Made in Italy agroalimentare”.

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