TG delle 7 di oggi. La prima notizia: Martina, uccisa dal fidanzato ad appena 14 anni. Poi Michela, un caso di trent’anni fa: arrestato oggi l’e

TG delle 7 di oggi.
La prima notizia: Martina, uccisa dal fidanzato ad appena 14 anni.
Poi Michela, un caso di trent’anni fa: arrestato oggi l’ex fidanzato.
Poi Chiara Poggi e tutti i nuovi retroscena.
Poi altri femminicidi.
Buona parte del telegiornale era un susseguirsi di storie di donne ammazzate.
Una strage continua, che rischia di non fare più rumore.
La verità è che viviamo ancora in una cultura che guarda alle donne come oggetti da esporre o controllare. E non possiamo più fare finta che questo non abbia a che fare con la violenza. Perché ce l’ha.
Mi sono chiesta cosa si possa fare. Cosa possiamo fare, davvero.
Si può – si deve – partire dall’educazione: fin da piccoli, parlare di rispetto, di emozioni, di relazioni sane.
Si può formare chi ogni giorno è a contatto con le persone: forze dell’ordine, insegnanti, operatori sanitari, giornalisti.
Riconoscere i segnali. Usare le parole giuste. Non minimizzare.
Ogni volta che diciamo “è solo una lite”, stiamo lasciando una donna da sola.
E poi si può – e si deve – cambiare la narrazione culturale.
Basta concorsi che premiano la bellezza come unico valore.
Basta pubblicità che riducono le donne a corpi.
Basta programmi che normalizzano il controllo e la gelosia come segno d’amore.
Serve una cultura che guardi alle donne per ciò che sono: persone, storie, libertà.
Non servono gesti eroici. Servono gesti quotidiani, costanti, concreti. Serve scegliere, ogni giorno, da che parte stare.
Per Martina. Per Chiara. Per Giulia.
Per tutte le donne che non ci sono più.
Perché nessun nome venga più aggiunto a questa lista.
Abbiamo il dovere di fermare questa strage.
E dobbiamo farlo.
Maria Teresa Valente

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