GIORNATA DELLA MEMORIA – I PASSI DEI VINTI di Michele Illiceto

I passi più belli sono quelli che non fanno rumore. Quelli che, silenziosi, si nascondono nelle buche dei perdenti per smuovere una terra ormai

Incendi dolosi
numerose auto con gomme bucate, denunce in Commissariato
Rifiuti abbandonati in area Portuale

Perché oggi è il Giorno della memoria - Wired

I passi più belli

sono quelli che non fanno rumore.

Quelli che, silenziosi,

si nascondono nelle buche dei perdenti

per smuovere una terra ormai arida e stanca.

Sono quelli lunghi e profondi

di chi non guarda a ciò che lascia

ma all’orizzonte che affascina e domanda,

per inseguire l’ultima luce rimasta.

Non corrono per farti arrivare primo

ma ti fanno andare lento

per farti stare accanto e dentro

all’ultimo respiro di chi è morto all’ultimo momento.

Sono quelli che,

fatti insieme a chi è rimasto indietro,

ti danno il potere di fermare il tempo.

Passi cadenzati sulle ali del vento

che non si fermano di fronte alle marce trionfali

di chi è venuto per travolgerti o schiacciarti.

In sintonia con i ritmi del cuore

e con i pensieri della mente

disegnano sogni su solchi dimenticati

per delineare sentieri inusitati

su volti cancellati.

Sono passi di pace

che disarmano i trionfalismi

di chi dei poveri vuol fare bottino.

Di chi con i propri piedi

ha schiacciato le anime di chi

anche se inerme,

è caduto con grande dignità.

Sono i passi di chi porta sulle proprie spalle

quanti sono rimasti senza più gambe.

Sono i passi della speranza e non dell’arroganza.

I passi dell’umiltà e non della sovranità.

Perché i passi dei vinti

sono sempre un metro avanti

a quelli dei vincitori.

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