Ha ben ragione di esultare l’assessore Giovanni Mansueto e con lui certamente l’intera città per la notizia della realizzazione di un progetto del


Ha ben ragione di esultare l’assessore Giovanni Mansueto e con lui certamente l’intera città per la notizia della realizzazione di un progetto del quale si erano perse le speranze anche se giornalmente veniva riproposto alla mente. Parliamo del ponte cosiddetto di Santa Restituta che bypasserà il vallone incuneato nel centro cittadino facente parte del complesso urbano di Lama Scaloria.
«La giunta comunale – informa dunque Mansueto – ha approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la realizzazione del piano di rigenerazione urbana denominato per l’appunto “Lama Scaloria”. Il problema era fermo – rileva – da anni a causa di problemi di natura tecnica e amministrativi, completamente superati in questi mesi di amministrazione a guida sindaco La Marca, che ha cofinanziato con risorse comunali la dotazione della Regione Puglia risalente al 2019».
Un progetto complesso comprendente opere strategiche ed essenziali tra cui il ponte sul vallone tragico responsabile dei danni e dei morti dell’alluvione del 1972, interventi idraulici di assestamento, nonché una pista ciclopedonabile, il tutto finalizzato a migliorare la sicurezza del territorio in un tratto di città particolarmente sensibile. «I prossimi passaggi – indica l’assessore Mansueto – prevedono l’avvio della procedura di gara e l’inizio dei lavori per la realizzazione delle opere tanto attese dai cittadini».
Lama Scaloria, Senior Park, Parco Grotta Scaloria, Museo civico Manfredi, Caserma dei carabinieri, i Piani di riqualificazione dei quartieri e ancora edilizia sovvenzionata e agevolata, la realizzazione di 16 alloggi popolari da parte di Arca Capitanata, riduzione degli oneri di urbanizzazione, il piano Peba per l’abbattimento delle barriere architettoniche e tanto altro, senza dimenticare gli interventi sulle strade e sul verde pubblico. «Un lavoro continuo accurato – evidenzia l’assessore alla rigenerazione e pianificazione urbana – che evidentemente sfugge ai concittadini: sono stati resuscitati progetti essenziali per la città, che giacevano da anni sotto la coltre della polvere dell’incuria. E c’è ancora tanto da fare».
Manfredonia ha avviato un lento ma significativo processo di trasformazione urbana, orientato alla riqualificazione degli spazi, al miglioramento della mobilità e alla ricucitura di fratture storiche con le periferie, le frazioni, che hanno segnato un avanzamento culturale che promette di allargarsi. Naturalmente si è ancora lontani dal risanare tutte le falle accumulate in tutte le scansioni della città: per ammucchiarle ci son voluti anni, forse decenni di abbandono: non si può pretendere ragionevolmente che in pochi mesi o qualche anno che tutta venga risanato.
In questo contesto il ponte di Santa Restituta non è solo un’opera pubblica, bensì una infrastruttura che unisce nel significato più profondo del termine, un elemento chiave di equilibrio territoriale e di sicurezza urbana. Un ponte soprattutto simbolo di una città che prova a superare dimenticanze e frammentazioni storiche, puntando sul recupero della sua entità autentica puntando, con il concorso dei cittadini, su una visione più moderna, inclusiva e sostenibile del proprio sviluppo.
Accanto alle infrastrutture, Manfredonia ha anche riscoperto il valore e l’amore per la cultura variamente intesa, come strumento di rigenerazione umana e sociale. Un viatico che fa ben concretamente sperare per una resilienza complessiva della città.
Michele Apollonio


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