MANFREDONIA SI AGGIORNA E SI MODERNIZZA

Che la città col suo variegato territorio che spazia dai monti al mare, abbia bisogno di un aggiornamento e di una razionalizzazione dell’esistent

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Che la città col suo variegato territorio che spazia dai monti al mare, abbia bisogno di un aggiornamento e di una razionalizzazione dell’esistente frutto di decenni di quanto meno poca attenzione a valorizzare, è cosa chiara ed evidente.
Sono stati pertanto accolti con la dovuta attenzione e il necessario interesse le due delibere dall’amministrazione comunale riguardanti rispettivamente l’adeguamento del Piano regolatore generale del Comune di Manfredonia al Piano paesaggistico territoriale regionale necessario per elaborare la necessaria variante urbanistica al PRG, e il Piano di recupero del centro storico. Due interventi attesi da anni forse da qualche decennio, essenziali per un doveroso e necessario assestamento di aree lasciate colpevolmente trascurate se non proprio abbandonate.
L’adeguamento del Prg al PPTR è propedeutico ad ogni intervento. Esempio eclatante è il fronte mare urbano, quel tratto di costa che va Siponto a nord dell’abitato, caratterizzato da situazioni differenti: in parte edificato con interruzioni, aree libere, rapporti con il mare episodici, aree sottoutilizzate, visuali aperte e fronti occlusi. Un campionario variegato di situazioni che finiscono per svilire un patrimonio naturale di inestimabile valore.
«L’area più vasta del fronte mare che necessita di una importante e qualificata attività di
rigenerazione urbana – esemplifica l’assessore alla pianificazione e rigenerazione urbana Giovanni Mansueto – è quella che divide completamente la città dal mare per un tratto lungo più di due km, ovvero il tratto che separa il Lungomare del Sole e via di G. Vittorio, che oggi corrono parallelamente per più di 2 chilometri senza alcuna connessione».
Un’area degradata da recuperare «in una prospettiva di connessione, anche in termini di viabilità carrabile e pedonale, della città col mare, in grado di qualificare l’offerta turistica e lo sviluppo dell’intera città dotata di servizi di interesse generale».
Una delle pecche fortemente stridenti con un razionale assetto urbanistico, è il notevole, spropositato consumo di suolo con conseguente poca qualità edilizia e urbana. Esempio eclatante di un inurbamento fuori dalla logica di una città storicamente bene organizzata sono i “comparti edilizi” all’estrema periferia della città ancora oggi, a distanza di almeno un ventennio dalla loro realizzazione, sofferente di tanti elementari servizi.
In questo contesto si conforma il recupero del centro storico. «La città storica – rileva Mansueto – è nella sua globalità un insieme di elevato valore storico, morfologico, identitario e come tale necessita di uno strumento (Piano di Recupero del Centro Storico) per definire e disciplinare un insieme organico e sistematico di interventi volti alla conservazione, alla salvaguardia e al recupero dei valori collettivi propri della cultura e dell’immagine della città storica di Manfredonia, ovvero dei valori storici, architettonici, tipologici e documentari del patrimonio edilizio e urbanistico esistente».
C’è una idea di città organizzata e protesa al futuro. «Occorre immaginare un nuovo disegno urbano – insiste Mansueto – fondato sul principio di riduzione del consumo del suolo, aumento degli spazi a verde pubblico e miglioramento della qualità urbana ed edilizia». Un processo complesso, delicato e responsabile a definire il quale la civica amministrazione chiama a partecipare i cittadini. «In buona sostanza i protagonisti della città in cui vivono ed è giusto – realizza l’assessore – che siano loro, assieme all’amministrazione, a rendere più vivibile il territorio».
L’assessore Mansueto ha pertanto predisposto un programma di «partecipazione pubblica, di ascolto e di confronto per la definizione partecipata delle priorità di intervento nei diversi quartieri cittadini». Il primo incontro è fissato alle ore 18 di mercoledì 3 dicembre prossimo, nella sala consiliare del Municipio. «Ridiamo voce – ha invitato Mansueto – alla nostra comunità, riqualificando non solo luoghi, ma immaginando una nuova rete viva, in grado di creare trame urbane, sociali e culturali».
Michele Apollonio

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