Regionali Puglia, il nodo dei seggi: ricalcoli in corso. Per il Foggiano rischiano Cera e Scapato

Il problema è lo stesso di cinque anni fa. Anche per le Regionali 2025, le proiezioni del Viminale diffuse tramite il portale Eligendo non sembran

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Napoleone CeraGiulio Scapato

Il problema è lo stesso di cinque anni fa. Anche per le Regionali 2025, le proiezioni del Viminale diffuse tramite il portale Eligendo non sembrano aderire in maniera piena ai complessi meccanismi della legge elettorale pugliese. E come allora, i risultati ufficiosi potrebbero non coincidere con quelli effettivi che saranno proclamati solo dopo le verifiche della Corte d’Appello di Bari.A determinarlo sono due aspetti tecnici. Il primo riguarda il metodo di calcolo: la legge regionale 15/2015 stabilisce che la percentuale delle liste non si ottenga sui voti di lista, bensì sul totale dei voti ai candidati presidenti. Un rapporto diverso, che modifica i quozienti. Il secondo elemento è legato alla sentenza del Consiglio di Stato del 2020 (sentenza Mazzarano), che ha stabilito un criterio specifico per lo scorrimento dei resti: un precedente che incide anche nell’attuale ripartizione dei seggi, soprattutto per Fratelli d’Italia.Maggioranza: cambiano territori, non numeri
Il ricalcolo – riporta oggi la gazzetta del mezzogiorno – non altera il quadro complessivo: la maggioranza di Antonio Decaro mantiene 29 seggi, mentre all’opposizione di Luigi Lobuono ne spettano 21 (incluso quello del candidato presidente sconfitto, che sottrae il quoziente più basso, penalizzando la Lega).Cambiano, però, i territori in cui scattano i seggi. Nel Pd, i 14 seggi restano confermati, ma il terzo seggio nella Bat – oggi attribuito a Giovanni Vurchio – verrebbe spostato a Lecce, dove entrerebbe Sergio Blasi, alle spalle di Stefano Minerva e Loredana Capone.Per la lista Decaro Presidente, il secondo seggio oggi assegnato a Foggia (con l’elezione di Giulio Scapato) si trasferirebbe a Bari, dove scatterebbe per Francesca Bottalico (6.752 voti), aggiungendosi a Felice Spaccavento. Restano invariati i seggi di Per la Puglia (4) e del Movimento 5 Stelle (4).Opposizione: FdI salirebbe a 12 seggi, Lega penalizzata
La novità più significativa riguarda l’opposizione. Secondo il ricalcolo, Fratelli d’Italia passerebbe da 11 a 12 seggi, con un consigliere in più nella circoscrizione di Bari: entrerebbe Domenico Damascelli, secondo più votato del partito con 10.675 preferenze.A farne le spese sarebbe la Lega, che perderebbe l’unico seggio della provincia di Foggia: resterebbe fuori Napoleone Cera, oggi indicato come eletto nelle proiezioni prefettizie.

Oltre alla perdita del seggio territoriale, la Lega subisce anche la sottrazione del quoziente più basso, che spetta per legge al candidato presidente sconfitto, Lobuono.Una ripartizione più equilibrata per territorio
La possibile redistribuzione disegna un quadro più proporzionato al peso demografico delle province. La nuova mappa vedrebbe: 11 o 12 seggi a Bari, 10 a Lecce, 8 o 9 a Foggia, 8 a Taranto, 6 nella Bat, 5 a Brindisi.Uno schema più coerente rispetto a quello emerso dalle proiezioni prefettizie (che assegnano 10 seggi a Foggia e solo 9 a Bari e Lecce).Tempi lunghi: Consiglio verso l’insediamento nel 2026
L’ultima parola spetta alla Corte d’Appello, che procederà alla convalida sulla base dei verbali inviati dai Tribunali circoscrizionali. Nel 2020 i risultati ufficiali arrivarono più di un mese dopo il voto: quest’anno, con elezioni celebrate a fine novembre, è possibile che la proclamazione arrivi tra Natale e Capodanno, posticipando l’insediamento del nuovo Consiglio regionale ai primi giorni del 2026.A ciò si aggiunge lo scenario di probabili ricorsi al Tar, che potrebbe allungare ulteriormente i tempi.

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