Evitare la presenza di bambini in carcere, tutelando al contempo la genitorialità e l’infanzia, in linea con la normativa europea e nazionale. Que

Evitare la presenza di bambini in carcere, tutelando al contempo la genitorialità e l’infanzia, in linea con la normativa europea e nazionale. Questo riguarda i minori che hanno seguito oltre le sbarre il genitore che sta scontando una pena. Ma quando i minori hanno un altro genitore fuori dal carcere oppure non hanno più l’età per continuare a vivere dentro, allora è necessario guardare oltre quelle sbarre, cercando di curare i rapporti tra genitori e figli, evitando quello sfilacciamento che può essere determinato dalla mancata condivisione oltre che di spazi, anche di dialogo, di ore trascorse assieme. Tutto ciò che aiuta ad alimentare fra genitore e figlio il rapporto umano che ci accompagnerà per tutta la vita. Qual che siano le modalità in cui si trova a crescere. Ma anche, allo stesso tempo, proprio perché di rapporto biunivoco si tratta, il legame tra genitori e figli che rappresenta un presidio essenziale di stabilità emotiva, é capace di incidere positivamente oltre che sul benessere psico-sociale del minore, anche sul percorso detentivo dell’adulto.A tale scopo, il Dipartimento per il Welfare della Regione Puglia e l’Ufficio del Garante regionale dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale hanno deciso di intraprendere una nuova azione con l’obiettivo di promuovere progettualità, realizzate dagli enti del Terzo Settore, che favoriscano il mantenimento e il miglioramento della relazione tra genitori detenuti e figli minori; interventi fondamentali per garantire continuità affettiva, sostenere percorsi educativi e contribuire a processi di reintegrazione sociale più solidi e responsabili.L’Ufficio del Garante ha sviluppato negli anni una rete di esperienze virtuose, capaci di rendere gli spazi di incontro più accoglienti, di valorizzare il tempo condiviso tra genitori e figli e di sostenere, attraverso percorsi dedicati, la crescita affettiva dei minori coinvolti. In tale quadro, la sinergia con il Dipartimento Welfare consente di evitare duplicazioni, ottimizzare la governance e rafforzare la coerenza delle politiche regionali.
Legge 21 aprile 2011, n. 62 – “Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”

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