Curava i denti in Puglia e all’estero a prezzi stracciati, ma non era un dentista: arrestato

Un uomo che esercitava la professione odontoiatrica, con tanto di studio privato nel centro di Barletta, ma senza avere il titolo abilitante, è fi

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Un uomo che esercitava la professione odontoiatrica, con tanto di studio privato nel centro di Barletta, ma senza avere il titolo abilitante, è finito agli arresti domiciliari. Nei suoi confronti è stato disposto il sequestro preventivo dell’intero ambulatorio medico, comprendendo apparecchiature odontoiatriche e farmaci.La misura è stata eseguita dalle Fiamme Gialle del comando provinciale della Bat sotto la direzione della Procura di Trani. Nel corso delle indagini si è scoperto che non era la prima volta che l’uomo di 63 anni veniva denunciato per l’esercizio abusivo della professione sanitaria. Era accaduto qualche anno fa in Abruzzo.In questo modo è stato possibile scoprire e bloccare il presunto dentista che, senza possedere alcun titolo abilitativo o iscrizione all’albo professionale, da tempo riceveva pazienti, eseguiva visite, prestazioni odontoiatriche e interventi di implantologia in un appartamento al centro di Barletta, adibito a studio dentistico con le attrezzature professionali e materiali odontoiatrici.

Dalle prime verifiche dei finanzieri è emerso che l’uomo promuovesse un servizio di “turismo odontoiatrico” in Serbia e Romania, effettuava prestazioni specialistiche all’estero, ma anche in Italia, ma tariffe notevolmente inferiori rispetto ai professionisti abilitati.In Italia, per l’esercizio dell’attività medica di chirurgia orale avanzata e implantare, è richiesta specifica abilitazione e iscrizione all’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, mentre l’avviamento di uno studio medico è subordinato all’autorizzazione del sindaco, previo parere sanitario dell’Asl, tutti titoli autorizzatori di cui non era provvisto.Tutti gli interventi eseguiti in Italia sono stati effettuati in maniera totalmente abusiva, generando peraltro redditi di natura illecita.L’uomo, indagato per esercizio abusivo della professione sanitaria, rischia una condanna fino a tre anni di reclusione, oltre a una pesante multa. Sono in corso ulteriori accertamenti per quantificare i compensi illecitamente percepiti e sottratti a tassazione e delineare eventuali ulteriori responsabilità penali o coinvolgimenti di altre persone.L’attività, eseguita dalla Guardia di Finanza sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani, conferma l’azione del Corpo a tutela della sicurezza economico-finanziaria del Paese, a contrasto di ogni forma di illegalità nel mercato dei servizi, come in questo caso, che altera sia una corretta concorrenza tra gli operatori di settore, sia i diritti dei consumatori/pazienti. 

 

 

 

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