Capitanata, grave carenza di agenti di Polizia: la denuncia del sindacato S.I.A.P.

“Egregio Signor Questore, stimati Colleghi, con grande senso di responsabilità e preoccupazione, siamo costretti a richiamare la Vostra attenzion

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“Egregio Signor Questore, stimati Colleghi,
con grande senso di responsabilità e preoccupazione, siamo costretti a richiamare la Vostra attenzione su una situazione che ha ormai superato i limiti della sostenibilità. Ieri la visita del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a Foggia, il quale ha fatto un’analisi sulla situazione del personale in terra di Capitana, sincerando la vicinanza del Viminale per questo territorio.
Ebbene dall’analisi dei dati esaminati da questa sigla sindacale, nell’ultimo biennio, in provincia di Foggia per la Polizia di Stato sono arrivati 87 elementi, a fronte di 52 unità in uscita per trasferimento e avanzamento di carriera, nonché di 82 pensionamenti al 31/12/2025, e di 15 domande di pensionamento già prodotte per l’anno 2026.
Questa segreteria provinciale, da anni rivendica la gravissima carenza di personale che affligge la nostra Provincia, con sacrifici sempre più gravosi per i colleghi in servizio, che nonostante le evidenti difficoltà, stanno affrontando ogni giorno il loro lavoro con un impegno, una dedizione e un senso del dovere che meritano il più profondo rispetto. Tuttavia, è nostro dovere denunciare come queste difficoltà stiano mettendo a rischio la sicurezza degli Operatori.
A tal proposito si fa rilevare che soli pochi mesi fa si era paventata proprio la chiusura del Reparto Prevenzione Crimine di San Severo, che è stato scongiurato proprio per un nostro intervento politico/sindacale.

Nonostante la cronica mancanza di risorse, sia umane che materiali, i colleghi continuano ad operare con lo stesso spirito di sacrificio e abnegazione che caratterizza chi ha fatto del servizio allo Stato e ai cittadini una vocazione, considerando che ultimante si parla del nostro territorio come quello in cui opera la cd. ‘’IV Mafia’’ decretato da autorevoli figure come quella del Procuratore di Napoli dr. Nicola Gratteri, il quale sottolinea come la mafia foggiana sia tra le più pericolose ed agguerrite .
Questi uomini e donne, pur consapevoli dei rischi, non si tirano indietro di fronte alla complessità delle operazioni quotidiane, che spesso si svolgono in condizioni di estremo pericolo.
Le squadre di intervento, pur ridotte all’osso, non esitano a rispondere ad ogni chiamata, ad ogni emergenza, coprendo vaste aree del territorio, spesso isolate e difficili da monitorare.
In molte occasioni, questi agenti si trovano a operare senza il necessario supporto, con equipaggi ridotti al minimo indispensabile, eppure non arretrano, spinti dal desiderio di garantire, a ogni costo, la sicurezza della comunità.
È doveroso sottolineare come questa dedizione incrollabile rappresenti un modello di servizio pubblico che merita la massima considerazione da parte delle istituzioni.
Particolare menzione va fatta alla situazione presso la “Pista” di Borgo Mezzanone, una zona tristemente nota per l’elevato tasso di illegalità e per il controllo pressoché esclusivo delle bande criminali. Qui, i nostri colleghi operano in un ambiente estremamente ostile, dove la presenza dello Stato è diventata quasi un’eccezione. Nonostante la realtà di isolamento e il pericolo costante, essi continuano a svolgere il proprio dovere con uno spirito che non si piega di fronte a difficoltà che paiono insormontabili. Ogni giorno, questi agenti incarnano il vero significato del termine “abnegazione”, mettendo a rischio la propria vita per preservare un briciolo di legalità in una zona sempre più fuori controllo.
Le scarse risorse e la mancanza di nuovi arrivi dei prossimi mesi da parte del Ministero, costringono le pattuglie a coprire vaste aree senza il necessario supporto logistico e operativo. È impensabile che nel 2025, anche in un territorio complesso come quello del Gargano, gli agenti debbano ancora fare affidamento su mezzi a volte non idonei e su un’organizzazione logistica che non riesce a garantirgli un’adeguata protezione.
La provincia di Foggia, sta affrontando una pericolosa escalation di violenza. Ogni giorno, la popolazione si trova di fronte a un aumento esponenziale di reati gravi: rapine, furti, aggressioni e atti intimidatori, che hanno gettato l’intera comunità nel panico.
In questo contesto di crescente insicurezza, i nostri colleghi continuano a lottare con coraggio e determinazione, ma è evidente che senza un supporto concreto e immediato da parte delle istituzioni, questo sacrificio rischia di essere vano, come evidenziato dagli ultimi fatti cronaca che hanno portato al ferimento dei colleghi in servizio presso il Reparto Prevenzione Crimine di San Severo.
Le continue richieste di rinforzi, avanzate innumerevoli volte, sono cadute nel vuoto, lasciando gli agenti ad affrontare, da soli, una situazione sempre più insostenibile.
La mancanza del personale va da sé e che la programmazione dei turni di servizio non rispetta più le linee guida del vigente A.N.Q, effettuando delle programmazioni settimanali spesso non lineari dal punto di vista contrattuale.
Come Segreteria Provinciale del SIAP, non possiamo più tacere di fronte a questa realtà.
Nonostante i nostri continui appelli, nulla è cambiato. Anzi, la situazione è ulteriormente peggiorata.
È essenziale comprendere che la sicurezza non è solo una questione di numeri, ma anche di dignità professionale. Gli agenti non possono più essere trattati come pedine sacrificabili in un gioco di tagli e risparmi. La loro dedizione al lavoro non può essere l’unica risposta a una situazione che richiede interventi strutturali immediati.
Se la situazione attuale non verrà affrontata con la dovuta urgenza, il livello di sicurezza garantito ai cittadini rischia di scendere drasticamente. La criminalità organizzata, che ha profonde radici in questa regione, sta già approfittando della debolezza del sistema, rafforzando il proprio potere e ampliando la propria influenza. Non possiamo più permettere che i nostri colleghi, spinti da uno spirito di sacrificio senza pari, continuino a lottare senza i mezzi e le risorse necessarie.
Rivolgiamo quindi un appello accorato al Signor Questore di Foggia, che in questi anni è sempre stato presente e per quel che ha potuto ha sempre dato risposte immediate, affinché si faccia portavoce presso il Ministero dell’Interno di questa nostra presa di posizione e di dissenso. Non possiamo più attendere: ogni giorno che passa, la situazione peggiora e diventa sempre più difficile.
I nostri colleghi meritano rispetto, sostegno e, soprattutto, risorse adeguate.
Attendiamo quanto prima invii reali e concreti di personale.
AGIRE SUBITO
Non possiamo più permettere che continuino ad operare in condizioni così precarie e pericolose.
È ora che si agisca, affinché la legalità e la sicurezza possano tornare a essere una realtà per tutti i cittadini dell’intera Capitanata”.

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