Avevo in tempi non sospetti presagito cosa sarebbe accaduto al nostro ospedale, auspicando vivamente di essere smentito. Ma così non è stato.Il p

Avevo in tempi non sospetti presagito cosa sarebbe accaduto al nostro ospedale, auspicando vivamente di essere smentito.
Ma così non è stato.Il processo di svuotamento dall’interno della nostra struttura sanitaria, quello che i tecnici declamano come razionalizzazione, sta procedendo a ritmi spediti.
Ultimo obiettivo ad essere raggiunto, lo smantellamento, di fatto, del reparto di chirurgia.
La rapida sequenza delle ultime scelte strategiche di chi governa (o meglio dire comanda) i destini sanitari della nostra comunità, si sono svelati senza tanto pudore.
In tale reparto erano in forza tre medici chirurghi, oltre ad un professionista c.d. gettonista (chiamato alla bisogna e senza rapporto di dipendenza).
Il giorno 14 ottobre 2025, nonostante il carico di lavoro, viene concesso il part time ad uno di questi medici (pare che sia il viatico al suo prossimo trasferimento).
Il giorno 16 ottobre 2025 viene disposto l’avvicendamento del Primario (prossimo alla pensione) con altro medico che svolge la medesima funzione già nel reparto di Chirurgia dell’ospedale di Cerignola (chissà come farà a dividersi questo nuovo primario in due ospedali!).Il giorno 17 ottobre 2025 viene disposto il trasferimento al reparto di pronto soccorso dell’ultimo medico in forza al reparto di Chirurgia.
Ed ecco che in pochi passi il reparto è rimasto completamente scoperto!Quale disegno vogliamo vedere in tali decisioni “strategiche” operate in tempi così ravvicinati?
Il reparto di chirurgia è stato semplicemente svuotato.Il tutto nel totale silenzio dei solerti comunicatori locali. E’ proprio il caso di dire che per il nostro ospedale il futuro è buio!Anzi, considerati i recenti eventi, anche il presente è alquanto buio e spento!
A cosa serve osannare il congedo di un tavolo radiologico accaparrato dai collezionisti di archeologia sanitaria, nell’ambito di una struttura che viene smantellata sistematicamente nei suoi ruoli strategici?Una struttura che viene umiliata da tanto di tabelloni pubblicitari posti al suo ingresso che inneggiano ad esami strumentali privati proprio per evidenziare la inefficienza dei servizi sanitari pubblici resi in questa comunità.Un caso, quest’ultimo, ritengo più unico che raro. L’ospedale di Manfredonia viene tenuto in vita per sole passerelle elettorali e per evocare imprese eroiche autoreferenziali.Nel frattempo a noi manfredoniani non vengono garantiti gli stessi servizi sanitari minimi che per i nostri conterranei, invece, sono ordinaria amministrazione.Pretendiamo di più perché ne abbiamo il pieno e sacrosanto diritto!
Avv. Vincenzo Di Staso

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