Manfredoniana nei guai: faceva parte del gruppo della truffa del ‘finto figlio’

C'è anche una donna di 69 anni residente a Manfredonia tra i responsabili del raggiro telefonico del ‘finto figlio’ che sfruttando la fragilità em

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C’è anche una donna di 69 anni residente a Manfredonia tra i responsabili del raggiro telefonico del ‘finto figlio’ che sfruttando la fragilità emotiva di una 68enne di Piedimonte Etneo in provincia di Catania, hanno indotto la vittima a eseguire versamenti immediati.

Chi sono i responsabili

I militari della stazione hanno analizzato il flusso di denaro sulle carte prepagate e i conti virtuali utilizzati per trasferire le somme indebitamente ricevute, nonché le utenze telefoniche riconducibili ai truffatori e, in tal modo, sono risaliti a quattro persone: oltre all’anziana di Manfredonia, sono stati incastrati un uomo di 25 anni residente a Noto, una donna di 52 anni di Frattaminore e un 30enne residente a Napoli. Quindi, grazie agli accertamenti bancari e telematici, dunque, i carabinieri sono riusciti a individuare i componenti della “banda” e a denunciarli.

La truffa della 69enne

La malcapitata, convinta di aver ricevuto un messaggio urgente dalla figlia, ha effettuato due trasferimenti di denaro, per un totale di quasi 2.000 euro, su indicazione di interlocutori che si sono finti, appunto, suoi familiari in difficoltà. I malviventi le hanno, infatti, scritto: “Mamma si è rotto il cellulare mandami un messaggio su questo numero così lo memorizzo”, e lei, credendo davvero che la figlia fosse rimasta senza telefono, si è recata presso una tabaccheria e ha effettuato un bonifico mediante un Qr code che i truffatori le avevano inviato. dopo essere riuscita a parlare realmente con la figlia, la 68enne si è resa conto di essere stata raggirata e, quindi, ha sporto denuncia presso la locale stazione dei carabinieri.

 

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