IL FUTURO DEL PARCO DEL GARGANO/ DI MAURO: “CONTINUO DA COMMISSARIO, HO AVUTO UN COMPITO DAL MINISTRO”

“Continuo a fare il mio lavoro con solerzia, da uomo di Stato quale ritengo di essere, avendo avuto un compito dal ministro dell’Ambiente”. Queste

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“Continuo a fare il mio lavoro con solerzia, da uomo di Stato quale ritengo di essere, avendo avuto un compito dal ministro dell’Ambiente”. Queste le parole di Raffaele Di Mauro, nominato commissario del Parco del Gargano a luglio scorso. Di ieri il lancio del progetto “Greensentinel”, volto alla tutela del territorio e della biodiversità; con il casco dei lavori in corso, insieme ad alcuni sindaci garganici, ha ragguagliato in un video sulla pista ciclabile di collegamento fra Cagnano e Ischitella altrimenti detta “pista del lago”. Insomma, un’attività che prosegue a vele spiegate e che negli ultimi giorni si è dovuta confrontare con le indicazioni del presidente Emiliano. Con una nota della Regione, il governatore della Puglia ha espresso un’altra preferenza per il Parco, cioè Vincenzo D’Errico, imprenditore di Rodi Garganico, nella tema dei nomi sottoposti al vaglio di Pichetto Fratin. Una sconfessione chiara della volontà del ministro a livello regionale che, a prescindere da quelli che potrebbero essere gli orientamenti in Forza Italia (pare che Gatta optasse per Casavecchia e Lovecchio per D’Errico), hanno colto di sorpresa il territorio. Fatto sta che Vincenzo D’Errico ha replicato: “Non rilascio interviste in questa fase”. Ne prendiamo atto e attendiamo sviluppi, se ci saranno. Un garganico più gradito di un foggiano, magari anche questo potrebbe contare qualcosa sulla Montagna del Sole? Sì, effettivamente qualcuno lo sussurra, come pure che per l’Alta Murgia ci si sarebbe aspettati un esponente di centrosinistra perché, in fondo, chi troppo vuole…dice il proverbio. Oltre i retroscena, vediamo anche come hanno reagito le associazioni che Di Mauro, già dai primi giorni del suo commissariamento, ha incontrato nel numero di quaranta e desiderose di interloquire.Fabrizio Cangelli, presso la sede dell’ente Parco Gargano, è stato invitato in qualità di referente di Forum Ambientalista Puglia: “È stata una bella occasione per parlare con le altre associazioni ambientaliste delle progettualità per migliorarne la fruibilità anche alla luce delle ultime drammatiche cronache di incendi, fra tutte Lago Salso. Francamente non ho capito cosa sia successo ma esprimo la mia vicinanza a Raf­faele che, dopo tanto tempo, ha riportato le associazioni nel Parco. Non conosco il nuovo presidente D’Errico ma la linea tracciata da Di Mauro non può e non deve essere interrotta”. Scrive “il nuovo presidente” con riferimento a D’Errico ma, fino al momento in cui scrivia­mo, non c’è alcuna nomina.Giancarlo Eugenio Pazien­za, ricercatore presso l’Univer­sità di Foggia, sottolinea che “con Raffaele di Mauro sem­brava riaprirsi uno spiraglio di luce sulla ‘Montagna del Sole”’ oltre le logiche politiche e, so­prattutto, “elettorali”.Ancora più netto il referente provin­ciale di Sinistra Italiana Fedele Cannerozzi: “La nomina dei due parchi pugliesi (Gargano ed Alta Murgia) spetta al Go­verno nazionale, dopo intesa con il Governo Regionale. La prassi in essere in Puglia da venti anni a questa parte vuole che nell’intesa tra i due livelli di governo, quello nazionale indichi, di fatto, il presiden­te del Gargano, quello regio­nale il presidente dell’Alta Murgia.

Non so dire se questa volta sia andata ancora così o se abbiano invertito l’ordi­ne delle designazioni”. Can­nerozzi confronta il tecnico (con riferimento a D’Errico) e il politico (Di Mauro) e non condivide l’opzione per il pri­mo: “Ritengo questa una scel­ta errata, qui come altrove. La parte tecnica di una ammini­strazione pubblica è in capo alla struttura amministrati­va e da quest’ultima si deve pretendere il massimo della competenza tecnica necessa­ria.

Altro è la guida dell’am­ministrazione, il suo vertice. Per essa sono necessarie com­petenze e qualità diverse da quelle tecniche: capacità di coinvolgere i soggetti ammi­nistrati (pubblici e privati, individuali e collettivi), di in­terloquire con chiunque sia portatore di un interesse col­lettivo meritevole di tutela, di mediare tra esigenze e visioni contrapposte. E, soprattutto, di interpretare e mettere in atto una visione dell’Ente ammini­strato. Può accadere che non sia la ‘tua’ visione, ma è quel­la sulla quale sarai giudicato dalla collettività”. Raffaele Di Mauro resta commissario, la durata è di sei mesi e comun­que fino a nomina del nuovo presidente, decreto con cui de­cade il suo incarico attuale.

quotidianodifoggia

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