Non è un allarme da rosso con sirene e lampeggianti, ma le spie sono comunque accese. Perché l’esperienza insegna che in molti casi la prevenzi

Non è un allarme da rosso con sirene e lampeggianti, ma le spie sono comunque accese. Perché l’esperienza insegna che in molti casi la prevenzione è l’arma più efficace e quando si hanno contatti con i fragili occorre cautela. Negli ultimi dieci giorni in Puglia è stato riscontrato un aumento dei casi di Covid. Febbre alta, dolori articolari, raffreddore, perdita di gusto e olfatto restano i sintomi più frequenti (quelli da tenere sotto controllo).Quindi in campo tornano i medici di famiglia e l’acquisto in farmacia di tamponi, mascherine e guanti usa e getta. «C’è un effettivo aumento dei casi diagnosticati di Covid – fanno sapere dall’osservatorio epidemiologico della Regione – ma comunque con numeri limitati. Se all’inizio dell’estate si verificavano 70 casi a settimana, negli ultimi giorni sono raddoppiati passando a 140. Gli indici di positività sono in media più alti di quelli riscontrati la scorsa estate. Tuttavia, non c’è da allarmarsi perché la situazione è ampiamente sotto controllo». Nella distribuzione territoriale l’impatto più significativo, sempre secondo l’osservatorio, interessa le province di Bari e Bat.L’inversione di tendenza, tuttavia, si è riscontrata a inizio agosto. «Effettivamente è così – chiarisce Filippo Anelli, presidente nazionale dei medici (Fnomceo) – c’è un aumento della diffusione del virus. Ma, fortunatamente, l’evoluzione della malattia non desta particolari problemi perché è assimilabile a un’influenza con astenia associata a mal di gola e tosse. Le raccomandazioni? Non cambiano: usare la mascherina, lavare le mani e non stare a contatto con persone fragili. Il Covid potrebbe evolvere in polmonite e complicare il quadro clinico di chi già ha patologie. Meglio restare a casa e riposare. La terapia è basata sul paracetamolo e a seconda dei casi anche sul cortisone».Nelle farmacie sono tornate le richieste di tamponi. «In verità i kit li abbiamo reinseri- ti anche nei dispenser esterni – sostiene Vito Novielli, presidente regionale di Federfarma – perché alcuni clienti hanno mostrato i classici sintomi della malattia. Si tratta di numeri contenuti, ma sempre più elevati rispetto ai mesi di maggio e giugno. Recentemente abbiamo riscontrato la positività su ragazzi che tornavano da vacanze all’estero. È chiaro che quando si sta a contatto con tanta gente è più facile che il virus si possa diffondere».
Solo lontani i tempi in cui le ambulanze circolavano per le città con l’apprensione per una malattia ignota, ma proprio per questo è il caso di prestare attenzione. «I sintomi del Covid sono conosciuti – prosegue Novielli – e spesso per contrastare la malattia basta assumere farmaci antipiretici. Ma in casi particolari è necessario ricorrere agli antivirali specifici (principio attivo ritonavir, ndr). Questi vengono distribuiti dalle farmacie per conto dell’Asl in regime ospedaliero: i depositi indicano un aumento dell’erogazione».
I numeri del contagio, su poco meno di 4 milioni di abitanti, sono quasi irrilevanti. E bisogna anche considerare la presenza sul territorio di milioni di turisti. «Ma occorre sempre essere attenti – termina Novielli – dato che gli effetti più duri della diffusione del Covid vanno a compire le persone anziane, fragili^ con difficoltà respiratorie. È capitato anche di consegnare bombole di ossigeno a chi ha bisogno di un supporto aggiuntivo».

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