il Pil italiano va lievemente sotto zero nel secondo trimestre, stretto da una parte dai dazi di Trump e dal dollaro debole, dall'altra dai consum

il Pil italiano va lievemente sotto zero nel secondo trimestre, stretto da una parte dai dazi di Trump e dal dollaro debole, dall’altra dai consumi piatti con i prezzi del ‘carrello della spesa’ Istat che volano del 3,5% ad agosto, il ritmo più forte da 18 mesi: una stangata sul potere d’acquisto delle famiglie che fanno i conti con rincari salati di carne e verdure – +4,9% e +5,2% rispettivamente su anno – che mettono in ombra la discesa dei prezzi energetici.
E con il caro-vacanze che ha segnato l’estate, dal +7,2% annuo dei pacchetti vacanza al +6,7% dei servizi ricreativi e sportivi, numeri in decelerazione da luglio ma comunque da estate ‘rovente’ sul fronte prezzi.
I dati dell’Istat sulla crescita confermano che dopo un primo trimestre solido nell’Eurozona, probabilmente aiutato dalla corsa del commercio internazionale a chiudere transazioni prima che scattassero i dazi di Trump annunciati in aprile, per l’Italia arriva la gelata post-tariffaria. E’ inferiore che in Germania, dove il Pil nel secondo trimestre segna -0,3%. Ma con un -0,1% l’Italia rivela la fragilità dell’export di fronte alle bordate di Trump: la Francia, più legata ai servizi e a dispetto di una grave crisi politica che si riverbera sul suo spread, ha segnato nello stesso periodo +0,3%.

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