I TRAFFICI marittimi del sistema portuale di Manfredonia, consistente, come noto, nel bacino altri fondali con relativo pontile di raccordo con il

I TRAFFICI marittimi del sistema portuale di Manfredonia, consistente, come noto, nel bacino altri fondali con relativo pontile di raccordo con il retroterra e dal porto commerciale storico ai quali si è aggiunto il moderno porto turistico, hanno segano nuovi gratificanti exploit che «confermano la piena operatività del porto di Manfredonia e della sua gestione logistica anche in presenza di cantieri che ne curano la ristrutturazione dell’impianto per il rilancio operativo» segnala l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale della quale il porto di Manfredonia fa parte assieme ai porti di Bari, Brindisi, Monopoli, Barletta e Termoli.
I CANTIERI operativi riguardano la realizzazione di interventi, per i quali sono stati stanziati 121 milioni di euro, sulla struttura portante, risalente agli Anni settanta, impostata su palafitte d’acciaio e nella eliminazione dell’impianto sovrastante dei mai utilizzati nastri trasportatori. Il progetto elaborato dall’Autorità di sistema portuale, prevede la ristrutturazione della struttura e sua rifunzionalizzazione per supportare le moderne tecnologie portuali.
QUELLA appena trascorsa è stata una settimana da record – evidenzia in una nota l’Autorità di sistema portuale – con il traffico ai massimi livelli. Tutto ha funzionato alla perfezione – rileva la nota – nonostante l’ingente traffico, l’operatività del porto e l’efficienza della macchina organizzativa hanno consentito che tutto si svolgesse nel migliore dei modi.
BEN sette navi hanno impegnato contemporaneamente i bacini portuali: quattro le navi, arrivate tramite l’agenzia “A. Galli & Figlio”, al bacino altri fondali: Tian Shou (Singapore) ha sbarcato componenti eolici; Big Rise (Liberia), con un carico di sabbia; NS Moon (Belize) che ha imbarcato vetro; YM Aral (Turchia) con un carico di soda industriale. Tre le navi nel bacino commerciale; due cisterne per il trasporto di acqua alle isole Tremiti; la motonave Elia Jet impegnata nel collegamento passeggeri per le Tremiti.
UNA QUINTA nave si è aggiunta al BAF industriale. Si tratta della “Kmax Emperor”, battente bandiera libanese, trecento metri di lunghezza per 38 di larghezza, per la stazza lorda di 51.130 tonnellate. Assistita dall’Agenzia marittima “Mario De Girolamo”, è la più grande nave portarinfuse mai arrivata al porto di Manfredonia, precisa l’Autorità di sistema portuale. Trasporta dieci impianti completi di pale eoliche destinate alla “Energy Team Galli”.
LE OPERAZIONI di carico e scarico e movimento merci, sono assicurati dalle imprese portuali “Muscatiello” e dalla “Quadrato” che impiegano complessivamente oltre venti portuali che utilizzano cinque gru semoventi.
«UNA ULTERIORE dimostrazione – posta l’Autorità di sistema portuale – di come l’apparato portuale di Manfredonia continui a generare valore attirando traffici di rilievo internazionale e producendo significative ricadute economiche per l’intero territorio».
VA RILEVATO che tanta vivacità portuale comporta un notevole e intenso traffico a terra di automezzi pesanti per il trasporto in entrata o in uscita delle merci sbarcate o da imbarcare. Di tanta operatività la città non ne risente minimamente, anzi non si accorge nemmeno di quel gran movimento sviluppato. E tanto grazie essenzialmente a due peculiarità tecniche che caratterizzano quella struttura: il bacino operativo portuale si trova a circa tre chilometri dalla costa con la quale è collegato con un pontile di oltre due chilometri in corso di raddoppio; alla circumvallazione che aggira completamente la città, costruita al tempo dell’Anic proprio per evitare interferenze con l’abitato. Una infrastruttura che naturalmente torna utile a Manfredonia che dirotta su quella strada il traffico che prima attraversava l’abitato.
Michele Apollonio


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