Una motobarca acquistata con fondi pubblici, mai utilizzata, intrappolata tra le canne, dimenticata in un angolo dell’Oasi Lago Salso a Manfredonia.

Una motobarca acquistata con fondi pubblici, mai utilizzata, intrappolata tra le canne, dimenticata in un angolo dell’Oasi Lago Salso a Manfredonia. È questa l’immagine – concreta e desolante – che secondo Alessandro Manzella, responsabile delle Guardie Ambientali Italiane, riassume il disastro gestionale che ha colpito una delle aree naturalistiche più importanti della provincia di Foggia.
Quello che doveva essere uno strumento utile per lo sfalcio delle canne e per la manutenzione degli specchi d’acqua, contribuendo a ridurre il rischio incendi e a preservare l’equilibrio dell’habitat, si è trasformato – secondo la denuncia – nell’ennesimo spreco silenzioso. Una vicenda che riapre la discussione sulla mancanza di responsabilità, controllo e trasparenza nella gestione dell’oasi.
“Quella motobarca – accusa Manzella – se impiegata correttamente, avrebbe potuto limitare la propagazione degli incendi e salvaguardare l’ambiente. Invece è rimasta bloccata in un canneto, dimenticata, mentre la vegetazione cresceva incontrollata e gli specchi d’acqua si riducevano”. Il riferimento è alla serie di incendi e degrado che, nel tempo, hanno colpito l’area protetta.

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