I CONTROLLI FUNZIONANO

TRENTA strutture ricettive distribuite tra il centro storico, la riviera sud, frazione Montagna e nei comparti edilizi, hanno regolarizzato o form

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TRENTA strutture ricettive distribuite tra il centro storico, la riviera sud, frazione Montagna e nei comparti edilizi, hanno regolarizzato o formalizzato la rispettiva posizione legale, a seguito dei controlli disposti dall’assessorato allo sviluppo economico del Comune di Manfredonia, finalizzati all’accertamento del rispetto delle normative precisate dalla legge.
«SI E’ TRATTATO di una prima fase dei controlli – realizza l’assessore Matteo Gentile – effettuata con l’ausilio della Polizia locale, che ha organizzato servizi in borghese definiti “informativi” nel senso che è stata incentrata sul dialogo con gli operatori del settore, con l’illustrazione degli adempimenti previsti dalla nuova normativa aggiornata, che gli esercenti di attività ricettive sono tenuti tassativamente a rispettare».
I DATI innanzi riportati da questa prima cernita, sono venuti fuori consultando i vari portali online dedicate a strutture ricettive, quali Booking, Airbnb, Cozy Cozy, TripAdvisor, Homestay, Vrbo, Expedia, CaseVacanza, Hotels.com, Agoda, Adriatic, Agriturismo.it, Hotelopia, nonché gruppi Facebook dedicati alle strutture dedite alla ricettività.
NATURALMENTE l’operazione accertamento prosegue. «Sono in corso – annota Gentile – le istruttorie per altre strutture. Si vuole verificare, tra l’altro, anche la corrispondenza dei dati comunicati registrati al servizio “Alloggiati Web” con quelli del versamento della tassa di soggiorno. È un risultato – rileva l’assessore – che mi fa ben sperare sulla regolarizzazione del settore. Un intervento dovuto che restituisce dignità agli operatori onesti del settore che con tanti sacrifici garantiscono un servizio fondamentale per il turismo nella nostra città. L’invito che rivolgo a chi non è in regola, è pertanto quello di regolarizzare la propria posizione, traendo vantaggi comuni dai servizi che si potranno offrire da una tassa di scopo quale quella di soggiorno».
LE SANZIONI previste dalla legge per quei titolari di strutture ricettive non in regola, sono: € 500,00 per mancata esposizione del CIN (Codice identificativo nazionale); € 5.000,00 per mancato obbligo della Segnalazione certificata di inizio attività (SCIA); sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma dal 100 al 200 per cento dell’importo dovuto per omessa o infedele presentazione della dichiarazione della tassa di soggiorno; l’arresto fino a tre mesi o una multa fino a 206,00 € per la mancata registrazione degli ospiti al servizio “Alloggiati Web”.
IN QUALCHE modo si è riequilibrata la legalità in un settore che, come i dati attestano, presentava numerose situazioni fuori norma. Ma in quella condizione di diffusa irregolarità, che significa evasione, si trovano altri settori sui quali si sta intervenendo. Trenta sono tanti: quanti ce ne sono ancora da scovare? Ecco la prova provata di come i conti delle finanze comunali non tornano. Non tutti gli operatori ottemperavano (e probabilmente non ottemperano) ai propri doveri di cittadini, non erano partecipi della tutela della propria città. Un vaso di Pandora tutto da esplorare.
A PAGARE pure per gli altri, per quelli che scampavano, e ancora sfuggono, ai propri impegni morali e finanziari, sono gli onesti e i rispettosi delle norme. A ristabilire giustizia e equanimità riponendo le cose sul giusto binario, è intervenuta la civica amministrazione mettendo in atto proprie prerogative d’azione. Certo non fa piacere constatare che per ristabilire la condizione piena di cittadini, è stata necessaria una azione coercitiva. Ma tant’è.
Michele Apollonio

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