scosse di assestamento all’ interno della minoranza

«IL POTERE logora chi non ce l’ha»: il celebre aforisma attribuito all’enigmatico Giulio Andreotti (ma la storia l’assegna al non meno celebre polit

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«IL POTERE logora chi non ce l’ha»: il celebre aforisma attribuito all’enigmatico Giulio Andreotti (ma la storia l’assegna al non meno celebre politico e diplomatico francese di due secoli prima, Charles Maurice de Tayllerand), pare che abbia un riscontro anche in seno alla opposizione schierata nel consiglio comunale di Manfredonia.
IN QUESTE ultime settimane si sono verificate vere e proprie fughe di alcuni consiglieri dalle rispettive posizioni di partenza dalle quali avevano chiesto, e ottenuto, voti agli elettori per sedere negli scranni del massimo consesso amministrativo cittadino, in nome e per conto dei rispettivi simboli rappresentati.
AD APRIRE le danze è stato il l’eclettico Giuseppe Marasco, eletto, unico a raggiungere la quota per l’elezione, nelle liste del partito Fratelli d’Italia, che ha poi abbandonato, a fine giugno scorso, per approdare a quello della Lega di Salvini, del quale è unico rappresentante. «Decisione maturata nel tempo per una mancata programmazione e azione in favore dei cittadini di Manfredonia, a livello provinciale, regionale e nazionale» affermò nella dichiarazione letta in Consiglio comunale. E’ rimasto in zona, dopo una pausa da indipendente.
E’ DI QUALCHE giorno fa la migrazione del movimento civico “Strada facendo” nel gruppo politrico “Noi Moderati” guidato da Maurizio Lupi, sostenitore del governo Meloni. Esponente della pattuglia di Strada facendo, è Vincenzo Di Staso, unico rappresentante in Consiglio comunale, che ora alza la bandiera di “NM”
INFINE, Liliana Rinaldi, storica bandiera di Forza Italia, ha lascato il gruppo consiliare per dichiararsi indipendente. «Comunico la mia decisione irrevocabile di lasciare il gruppo consiliare di Forza Italia di cui ho ricoperto anche il ruolo di capogruppo» ha scritto in un post alquanto polemico nel quale riassume i vari e prestigiosi incarichi ricoperti in quel partito con deleghe importanti e i ruoli svolti nell’amministrazione provinciale.
«UNA SCELTA sofferta – rivela – maturata dopo un’attenta riflessione e non presa a cuor leggero. Le recenti azioni politiche intraprese a livello cittadino dal partito non rispecchiano più – afferma – i miei valori e principi ed il modo di intendere il ruolo dell’opposizione. Credo fermamente – rimarca – che la politica debba essere al servizio dei cittadini e che le decisioni prese debbano essere trasparenti e condivise, cosa che non avviene da tempo».
ACCUSE gravi contro le quali Forza Italia ha ribattuto, non nel merito dei rilievi ma chiedendo «per coerenza, le dimissioni anche dallo scranno consiliare, avendo la stessa domandato e ottenuto il voto in ragione della sua candidatura nella lista del partito di Forza Italia». Un quesito molto ricorrente e mai risolto.
TRASFORMISMI che denotano una certa inquietudine nelle fila della opposizione manfredoniana rivelatasi, a parte qualche eccezione, non adeguata al ruolo che le compete come pare vogliano denunciare i consiglieri dissidenti. Nell’ambito di una amministrazione comunale, l’opposizione svolge un ruolo fondamentale per il corretto funzionamento della democrazia locale, e per garantire il pluralismo all’interno dell’assise comunale. Una funzione non facile da svolgere anche perché la maggioranza va incalzando l’operatività con provvedimenti che hanno dato un certo respiro ad una città profondamente prostrata da una ben nota prolungata noncuranza delle sue prerogative essenziali, che ha finito per distorcere l’immagine naturale. Che pare si sta in qualche modo ricostituendo nello spirito e nei fatti. Certo, c’è ancora tanto da fare e per realizzarlo occorre una assise di governo, nelle sue espressioni fiversificate, che abbia come fine quello di adoperarsi per il bene comune. Naturalmente ciascuna parte con la propria responsabile autonomia.
Michele Apollonio

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