INCENDI. CHI NASCONDE LA VERITÀ? MANCANO 340 POMPIERI: PERCHÉ NON LO DICONO?‼️‼️ Noi lo scriviamo da anni che MANCANO

INCENDI. CHI NASCONDE LA VERITÀ? MANCANO 340 POMPIERI: PERCHÉ NON LO DICONO?‼️‼️
Noi lo scriviamo da anni che MANCANO UOMINI E MEZZI in PUGLIA, compreso il Salento che ormai brucia ogni estate, per non parlare di altri problemi.
OGGI finalmente qualcuno parla e scopriamo che i vigili del fuoco sono sotto organico: mancano 340 pompieri!
Già, gli incendi aumentano mai vigili del fuoco calano: ne mancano 340!
Quindi la Puglia brucia e i vigili del fuoco scarseggiano stando ai dati relativi alle piante organiche.
Un pericoloso ossimoro in un periodo falcidiato da roghi, ultimi quelli che ieri hanno interessato il Foggiano e il Salento.
E, lo ricordiamo, la Puglia è anche scoperta dal punto di vista del canadair.
Ieri si sono registrati circa 50 roghi in Salento, la situazione più difficile a Capo di Leuca dove 80 bovini sono morti carbonizzati.
Dopo il quasi totale azzeramento dell’Oasi Lago Salso, nei dintorni di Manfredonia, in fiamme tra venerdì e sabato, ieri gli incendi hanno toccato la palude Frattarolo.
Le fiamme sono state visibili anche dalla strada statale 89.
Il sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca, ha sottolineato che, a suo parere, «tutto fa parte di un disegno criminale la cui logica faccio fatica a decifrare se penso ai danni causati alla nostra flora e fauna, se penso al pericolo per tanti cittadini. Quanto accaduto deve riportarci alle responsabilità, alla necessità di prendersi cura e amare di più il nostro territorio che ha bisogno di uomini, donne e mezzi per il suo controllo».
In Salento, invece, intorno alle 12, un vasto rogo è divampato nella zona tra Lecce e Lizzanello, interessando un’area particolarmente esposta e costringendo le autorità alla chiusura, per motivi di sicurezza, della rampa di accesso alla tangenziale est del capoluogo salentino.
Le fiamme, alimentate dal vento e dalle temperature elevate, hanno reso necessario l’intervento massiccio di squadre dei vigili del fuoco e mezzi antincendio, impegnati per contenere l’avanzata del fronte e mettere in sicurezza la viabilità.
La rampa è stata chiusa poco dopo le 14, in corrispondenza dello svincolo in direzione Maglie, per evitare rischi alla circolazione.
Un altro incendio è divampato sulle colline tra Gallipoli e Sannicola.
Del resto che la regione sia in fiamme lo dicono anche i dati pubblicati ieri dal Quotidiano: dal 15 giugno a oggi in Puglia ci sono stati 979 roghi contro i 780 dello stesso periodo nel 2024.
Situazioni sempre più difficili da fronteggiare per i vigili del fuoco.
Le squadre, in tutta la Regione, presentano gravi carenze, diventa sempre più difficile garantire interventi rapidi, efficienti e capillari.
I numeri, elencati dalla segreteria regionale della Fp Cgil Puglia, sono eloquenti.
La Regione ha una scopertura del 30%.
Il comando metropolitano di Bari vede circa 500 unità in servizio: ne servirebbero almeno 80 unità in più. A Foggia, provincia devastata da roghi nelle ultime settimane, la situazione più grave in Puglia: circa 340 operatori in servizio con una carenza di oltre 110 unità.
È prevista inoltre nei prossimi mesi l’apertura della sede aeroportuale del capoluogo dauno.
Servirà altro personale: si calcola un’ulteriore necessità di 60 unità operative.
A Taranto sono circa 300 unità in servizio con carenza di 40 unità. Allarme anche nella Bat: 80 in servizio carenza di oltre 20 unità.
A Brindisi si contano 300 unità in servizio con carenza di 30 unità, mentre a Lecce sono 260 in servizio e all’appello mancano 60 unità.
I sindacati denunciano da tempo «la grave carenza di uomini e mezzi, cioè di squadre operative necessarie ad affrontare le numerose richieste di soccorso e contrasto agli incendi boschivi ed alla vegetazione che, in questi giorni caratterizzati da elevate temperature, stanno determinando situazioni di emergenza su tutto il territorio regionale».
I vigili del fuoco sono esausti.
E hanno mostrato tutta la loro preoccupazione in uno sciopero che si è svolto a Foggia lo scorso 8 luglio. Erano presenti tutte le sigle sindacali: Fp Cgil, Fns Cisl, Uilpa, Conapo, Ugl e Usb. Leo Magrone, segretario nazionale Ugl vigili del fuoco, ribadisce che «la carenza del corpo nazionale è evidente. È un tema – spiega – visto con impegno da parte dell’amministrazione che fa un concorso ogni due anni, ma senza grossi risultati. Arriveremo a uno scarto organico nazionale di circa 6000 unità».
Meno vigili, significa meno sicurezza per chi opera anche in contesti di grande emergenza come gli incendi di questi giorni: «C’è una mancata applicazione della 81/08 – continua – che riguarda la salute e la sicurezza Gli uomini non si possono distogliere dall’operatività, sono costretti a turni massacranti, costretti a rinunciare alla formazione, fondamentale per il nostro mestiere. Speriamo che con il nuovo riordino, la nostra amministrazione capisca che ci vorrebbe un’infornata di diversi vigili. È stato espletato un concorso di recente, si spera che ne parta un altro. Prima la carenza interessava il Nord, ora si è invertita, è scesa al sud. Succede che i nostri vigili vanno a coprire le carenze al Settentrione ma poi lasciano scoperto il Meridione».
Magrone calca la mano sul punto sicurezza: «Essendoci poco personale, quello attivo è sottoposto a turni massacranti. Con le dovute conseguenze. Alcune categorie non lavorano negli orari di caldo forte. I vigili del fuoco come dovrebbero fare? Devono darci mezzi, uomini, ricambi. Noi come Ugl stiamo gridando all’allarme per questa situazione. Andiamo avanti con interrogazioni parlamentari affinché il governo si accorga di queste problematiche. Per il governo forse il nostro corpo ha un ruolo marginale. I problemi riguardano anche i mezzi. Bisogna sapere che con i fondi del Pnrr si è provveduto ad acquistare, per 15 milioni di euro, 200 auto elettriche Mustang per i dirigenti, ma nei comandi non abbiamo colonnine per le ricariche. Noi le ricaricheremo usando i gruppi elettrogeni quindi il gasolio. Altro che sostenibilità ambientale».

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